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Arturo Reghini che vedeva le cose dall'interno ed era a conoscenza, quale esponente di primo ordine della Scuola Italica, del Corpus iniziatico del Pitagoresimo esoterico, rivendicò sempre, con il suo solito spirito ironico e combattivo che ce lo rende assai caro e simpatico, la italianità del Pitagorismo. In uno degli scritti raccolti in questo volume, infatti, egli così si esprime: «È un mal vezzo dello straniero (quello di svalutare e combattere la Romanità - N.d.C.) cui la nostra grandezza passata (e la presentita del futuro) turba i sonni; mal vezzo che era, prima della guerra, particolarmente invalso in Germania. Il fatto che italiani furono Pitagora, Empedocle, Zenone, ecc., e che la filosofia della Scuola Italica ha impresso la sua indelebile e potente impronta in tutta la posteriore filosofia platonica e neoplatonica, e quindi in tutto il pensiero classico, non pare avere nessuna importanza per certa gente; perché Pitagora, è noto, è greco, asiatico, allievo degli egizi, dei druidi, tutto, tranne che italiano».
La netta presa di posizione di Reghini non può non ricondurci alla considerazione che l'Italia meridionale veniva indicata dagli stessi Greci con il nome di Magna Grecia.
Plinio ricorda che «ipsi de ea iudicavere Grai, genus in gloriam sui effusissimum, quotam partem ex ea appellando Graeciam Magnam!»; e se l'appellativo di "Grande", che certamente non le fu attribuito per motivi di ordine meramente geografico e profano (gli antichi partivano sempre da considerazioni di natura superiore, spirituale, sacra), doveva in qualche modo alludere al riconoscimento di una superiorità del Centro spirituale italico rispetto a quello greco, la scelta di Pitagora di fondare in Italia la sua Scuola non potrebbe rappresentare, come nel caso di Enea, un ritorno all'antico Centro?
Ma su questo tema, che abbiamo accennato di sfuggita, preferiamo non dilungarci oltre. Piuttosto, il richiamo ed il parallelo con Enea ci introducono nella trattazione di un argomento che a nostro modo di vedere è definitivo per la soluzione del problema che ci siamo posti: stabilire, cioè, se il Pitagorismo abbia pieno titolo per potersi dire italico.
Introduzione
Il dominio dell'anima
La Vita dello Spirito
Si può dire Massoneria?
Le Basi Spirituali della Massoneria
La morale ed il lavoro massonico
Sull'origine del simbolismo muratorio
Libertà e Gerarchia
Primi contatti tra Ermetismo e Massoneria
L'iniziazione democratica
L'interdizione pitagorica delle Fave
Trascendenza di spazio e tempo
Del Simbolismo e della Filologia
L'allegoria esoterica in Dante
L'intolleranza cattolica e lo Stato
Per il XX Settembre
Il Veltro