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Il 15 agosto del 1534 sette studenti dell'Università di Parigi scesero nella cripta di una cappella dedicata a San Dionigi, sulla collina di Montmartre, s'inginocchiarono e pronunciarono a voce alta i voti religiosi. Il più vecchio di essi aveva 43 anni, aveva fatto il mestiere delle armi, era stato gravemente ferito ali' assedio di Pamplona nel 1521 ed era noto a molti in Spagna e Francia per le sue avventure spirituali. Si chiamava Ignazio di Loyola. Nasce quel giorno, in un monastero di monache benedettine sul «monte dei martiri », una milizia religiosa a cui toccherà la sorte singolare di essere nel corso della sua storia, a seconda delle circostanze, la più rispettata, temuta, onorata, vilipesa e combattuta di tutte le Congregazioni religiose.
Domenico Del Rio, commentatore della politica ecclesiastica e vaticana, racconta la storia italiana della Compagnia di Gesù dall'anno in cui Ignazio sbarcò a Venezia sino alle più recenti iniziative dei gesuiti siciliani per la formazione del personale politico italiano. Nelle sue pagine storia religiosa e storia politica s'intrecciano e si confondono. Soldati di Cristo e fedeli servitori del papa i gesuiti sono educatori, consiglieri, intellettuali, scrittori. Saldamente collocati al confine fra la società civile e la società ecclesiastica essi hanno una parte fondamentale nella formazione delle élites, ma attirano su di sé la diffidenza dei governi, i sospetti delle polizie, l'invidia di altre Congregazioni religiose. Nessun Ordine fu altrettanto devoto aH' autorità papale, nessuno attirò su di sé, quanto quello dei gesuiti, il rigore e le rampogne dei pontefici. Il breve con cui esso venne soppresso da Clemente XIV nel 1773 fu accolto a Lisbona con solenni Te Deum e tre giorni di luminarie. Ma nel 1814 Pio VI! restaurò la Compagnia e ricevette i superstiti, molti dei quali erano ormai ottuagenari. Nel 1873, cent'anni dopo la prima soppressione, i gesuiti caddero sotto altri fulmini, quelli dello Stato italiano, e dovettero abbandonare Roma per qualche anno. Quando la loro rivista, Civiltà Cattolica, si trasferì a Firenze, Garibaldi, da Caprera, esortò la città a cacciare «i corruttori del genere umano ».
Nel libro di Del Rio il lettore scoprirà O ritroverà molti personaggi: padre Bresciani, autore di romanzi reazionari sull'Italia risorgimentale, i libellisti della Compagnia che polemizzarono aspramente con Rosmini e Gioberti, Carlo Maria Curci, fondatore della Civiltà Cattolica, padre Tacchi Venturi, instancabile intermediario tra il Vaticano e Mussolini, padre Lombardi, «microfono di Dio» e regista dell'«operazione Sturzo» per la conquista del comune di Roma nella primavera del 1952, padre Tucci, direttore della Radio Vaticana e organizzatore dei viaggi papali, padre Sorge, direttore di Civiltà Cattolica e del Centro Studi Sociali di Palermo. Da queste pagine di Del Rio emerge una grande storia della Chiesa romana e dell'Italia attraverso le azioni, i miracoli e le « trame » della Compagnia di Gesù.
Domenico Del Rio, giornalista e scrittore, è stato per lungo tempo inviato speciale della Repubblica per l'informazione religiosa e vaticana. Attualmente è commentatore di fatti religiosi sulla Stampa. Nel 1995 ha; ricevuto il premio Pantano per il giornalismo. È autore di numerosi volumi, tra i quali si ricordano Memoria del Concilio (1985), Uomini e Dio (1987) e Wojtyla, un pontificato itinerante (1994).
Prefazione
CINQUECENTO
Nasce una Compagnia
SEICENTO
La Compagnia avanza
SETTECENTO
La Compagnia muore
OTIOCENTO
La Compagnia risorge
NOVECENTO
La Compagnia cammina
Appendice
I Prepositi generali della Compagnia
La provincia d'Italia
La Compagnia in Italia (Provincia Italiana)
Nota bibliografica