Il crescente interesse per gli studi linguistici ed etnografici manifestatosi in questi ultimi tempi, coincide con un avvenimento di grande importanza culturale: l'interpretazione dei già impenetrabili testi etruschi.
Essa è esposta nel presente volume senza nessuna traccia dell'aridità intrinseca alla comparazione delle lingue in un quadro di un più ampio ed appassionante confronto di usi, costumi e credenze che ci conducono molto lontano nel tempo e nello spazio e che ha lo scopo di dimostrare l'appartenenza della stirpe etrusca al ceppo delle genti uraliche. L'interesse del libro è però accresciuto dalla accurata indagine circa la provenienza di tutte le stirpi italiche.
L'Autore ha inoltre voluto dimostrare la veridicità dell'affermazione, fatta più di venti secoli addietro da Diodoro Siculo, circa i viaggi degli Etruschi verso la favolosa terra scoperta al di là dell'Oceano Atlantico. L'esistenza di questi viaggi è ampiamente dimostrata nel libro il quale acquista in tal modo un grande interesse, non solo per i cultori dell'archeologia, della linguistica e dell'etnografia, ma per ogni categoria di lettori. Le ipotetiche imprese dei Vichinghi divengono così poca cosa se confrontate con quelle dei marinai etruschi.