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La fortuna emblematica e impresistica dei Rerum Vulgarium Fragmenta dipende dall’intima natura simbolica del linguaggio di Petrarca, dalla icastica densità di un immaginario poetico che trasfigura in paradigma l’intima vicenda dell’io lirico, e così facendo riesce a rendere disponibile il dettato poetico all’invenzione concettistica, il canto alla figura. Riesce insomma, nel tempo, a consegnare all’immaginario dei suoi lettori emblemi potenziali da sviluppare in forme e linguaggi artistici differenti.
Un’interessante e inedita forma d’esecuzione del capolavoro petrarchesco è offerta dalle trentacinque immagini simboliche conservate nell’anonimo manoscritto W476 della Walters Art Gallery di Baltimore, documento qui riprodotto anastaticamente e corredato da un puntuale saggio di commento.
Lungo un percorso tra illustrazioni di codici e stampe del Canzoniere, repertori cinque-secenteschi di imprese ed emblemi, e vari manufatti artistici che elaborano il nodo semantico di parola e immagine, la presente ricerca analizza un’esperienza di ricezione del testo petrarchesco che si configura come una sua continua transcodificazione.
Un’esperienza di lettura che estrapola dal Canzoniere il frammento di fragmentum più adatto alle esigenze espressive dell’emblematista, e lo colloca in un sistema di significati che si estende oltre quello del racconto in versi petrarchesco, pur
restando in stretto dialogo con esso. Osservando come le singole componenti testuali e le loro modalità di interrelazione sono state percepite, interpretate e poi tradotte dal codice testuale al codice iconico, si è però anche cercato di ricostruire un ulteriore punto di vista sulla poesia petrarchesca; e di passare così da un’indagine sulla ricezione a un’indagine attraverso la ricezione. Al fine di comprendere le ragioni, le strategie e le possibili acquisizioni di una lettura che osserva i Fragmenta come una struttura visiva, e che affianca al suono dei sospiri anche la forma dei sospiri.
RERUM VULGARIUM EMBLEMATA
Sigilli della sua fiamma e della sua fama
Una questione di sguardi
Emblemi in atto e frammenti in progress
BALTIMORE, WALTERS ART MUSEUM, MS. WAG 476
FORME DI UN DISCORSO AMOROSO
1. Teme di lei, onde io son for di speme
2. So come sta fra 'fiori ascoso l'angue
3. Vomene a guisa d'orbo senza luce
4. Amplius non ero
5. Quel foco che pensai fose spento
6. De laqueo venantium
7. Tutto tremar d'uno amoroso gelo
8. Ision pel pecato, io per honore
9. Di tal legno è l'imagine mia viva
10. Mi scrisse entro un diamante in mezo il core
11. Amor m'ha posto come segno astrale
12. 'Nanci el fin d'un, comincia l'altro stracio
13. L'albor ch'amò già Phebo in corpo humano
14. De sue bellezze e de mie spoglie altera
15. Medusa e l'eror mio m'han fatto un sasso
16. Incidit in foveam quam fecit
17. Consumetur nequitia
18. E più ch'i' non vorei piena la vela
19. Sue speranze di fé come son vote
20. Nil melius
21. Omnia subiecisti
22. Ond'uscir già tante amorose punte
23. Exemplum dedi vobis
24. Insidiatur in abscondito
25. Ite sicuri homai, ch'amor vien vosco
26. Che a gran speranza huom misero non crede
27. Per mostare a lo estremo ogni sua possa
28. Mi trovo in alto mar senza governo
29. Qui veder puoi l'imagine mia sola
30. Derelinquerunt me
31. Vedemi arder nel foco e non m'aita
32. Si non meminero tui
33. Vince amor non pur solo huomini e dei
34. Et a me pose un dolce giogo al colo
35. Habitabunt recti cum vultu tuo
Indice delle illustrazioni
Indice dei nomi