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Il centone virgiliano Versus ad gratiam Domini sive Tityrus, attribuito a Pomponio e databile con buona approssimazione tra la fine del IV e l’inizio del V secolo, è un carme bucolico di argomento cristiano, che in quanto tale rappresenta un unicum nel corpus dei Vergiliocentones.
L’originalità del poema, cui è doveroso riconoscere un certo pregio artistico, risiede principalmente nel suo carattere ‘eclettico’, dovuto alla confluenza e all’interazione di molteplici fonti letterarie: l’opera di Virgilio, che fornisce all’imitatore la materia prima (i versi e gli emistichi; l’impianto strutturale; l’ambientazione pastorale; l’impronta didascalica e catechetica; il tono di ascendenza epica; gli orizzonti semantici); le Sacre Scritture, che orientano il processo di rilettura in chiave cristiana; il centone di Proba, che funge da intermediario fra il testo biblico e il modello virgiliano; la produzione cristiana tardo-antica, che interviene al livello puramente lessicale o investe, più di rado, la sfera concettuale.
Un ulteriore elemento di novità distingue i Versus ad gratiam Domini dalla poesia religiosa coeva: oltre a configurarsi come un illustre esempio di ‘bucolica cristiana’, essi potrebbero costituire l’archetipo della cosiddetta ‘ecloga spirituale’, un genere destinato a godere di ampio successo in età carolingia, che innesta sul solco delle forme arcadiche tradizionali una forte componente di meditazione interiore. In questa prospettiva, l’opera di Pomponio segna il raggiungimento di un compromesso fra tradizione e innovazione, innescando un doppio gioco di rimandi allusivi tipico, più in generale, dei centoni cristiani: in superficie, infatti, i materiali virgiliani riaffiorano attraverso l’imitatio e l’aemulatio, rivelando l’ingente debito nei confronti dell’ipotesto; in profondità, invece, il patrimonio classico si piega ad esprimere i contenuti della nuova fede, sancendo nettamente il distacco dalla cultura pagana. Un esito quasi paradossale, spiegabile alla luce delle tante contraddizioni della tarda latinità, nella quale si inscrive la ‘leggenda cristiana’ di Virgilio.
PRESENTAZIONE, DI GIAN FRANCO GIANOTTI
PREMESSA
INTRODUZIONE. BREVE PROFILO DELLA POESIA CENTONARIA LATINA
1. Il centone: definizione e origine del nome
2. La tecnica compositiva e le caratteristiche del genere centonario
3. Le nuove prospettive di ricerca
PARTE PRIMA. IL CENTONE VIRGILIANO CRISTIANO VERSUS AD GRATIAM DOMINI
1. Il genere letterario della 'bucolica cristiana'
2. L'autore e la datazione dell'opera
3. La tradizione manoscritta, le edizioni e gli studi critici
4. La struttura, il contenuto e la presunta incompiutezza del centone
5. Il rapporto con il modello virgiliano: la poetica e le fonti
6. Il rapporto con il modello biblico: una nuova 'poetica cristiana'
7. Il rapporto con il Cento Probae: imitazione di 'secondo grado'?
8. Un centone 'eclettico'
PARTE SECONDA. LA TECNICA COMPOSITIVA DEI VERSUS AD GRATIAM DOMINI
1. La selezione e il riuso dei materiali virgiliani
2. Il trattamento dei versi virgiliani contigui
2.1. Il trapianto di sequenze unitarie
2.2. I fenomeni dell'inversione, della dislocazione e dell'inserimento da altro luogo virgiliano
2.3. L'enjambement compositivo
3. Il riuso delle unità virgiliane a contenuto autonomo: la tecnica dell'impronta
4. Il processo di sutura fra gli emistichi nei versi plurimembri
4.1. I versi bimembri e trimembri
4.2. La norma delle cesure
4.3. Gli espedienti compositivi
4.3.1. Il fenomeno dell'inserto mutuato da verso affine
4.3.2 La contaminazione involontaria delle fonti
4.3.3. Il fenomeno della vox communis
4.3.4. Il fenomeno della vox propinqua
4.3.5. Il fenomeno della condensazione
4.3.6. L'affinità tematica fra i contesti di provenienza
5. Il riadattamento del modello virgiliano
5.1. Le alterazioni morfologiche e lessicali: la 'tecnica a intarsio'
5.2. La natura delle alterazioni: cause volontarie e involontarie
5.3. Il rapporto con la tradizione manoscritta virgiliana
5.4. L'influsso degli usi linguistici coevi: le trasformazioni sintattiche
5.5. I fenomeni di slittamento semantico
6. Le particolarità metrico-prosodiche
PARTE TERZA. TESTO E TRADUZIONE Premesa metodologica Conspectus siglorum
Versus ad gratiam Domini Versi in onore del Signore
PARTE QUARTA. COMMENTO Premessa metodologica
Vv. 1-6: Apostrofe di Melibeo a ritiro: il contesto narrativo
Vv. 7-12: Titiro, il cantore delle profezie sacre
Vv. 13-20: La natura rivelatrice di Dio
Vv. 21-25: La celebrazione della poesia sacra
Vv. 26-53: La natura dell'anima e il suo destino di resurrezione
Vv. 54-74: La via per il Paradiso
Vv. 75-87: Preludio al canto sulla Creazione
Vv. 88-101: Il racconto della Creazione
Vv. 102-119: La storia di Israele
Vv. 120-132: La redenzione degli uomini per mezzo di Cristo
INDICI
Index fontium
Index verborum
Index metrorum
Conclusioni
Bibliografia