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La pubblicazione di questa prima parte di schede grammaticali di arabo damasceno è dovuta a un'esigenza di ordino pratico. Si tratta di appunti elaborati per gli studenti del corso di dialettologia araba dell'Università di Roma "La Sapienza". Rispondono quindi alle necessità di chi si avvicina agli studi di dialettologia araba avendo già acquisito alcuni elementi di arabo standard tali da permettere la lettura di un testo e la costruzione di proposizioni non complesse.
Le schede, stesura successiva degli appunti distribuiti sotto forma di dispense, vogliono fornire alcune conoscenze di base dell'arabo damasceno e nel contempo permettere allo studente, fin dalle prime fasi di apprendimento, di osservare le varianti fonologiche e morfologiche dialettali in rapporto all'arabo standard. Tuttavia, non avendo sufficiente organicità e trattando soltanto pochi argomenti, non pretendono di offrire un quadro completo dell'arabo damasceno e non possono sopperire alla necessità di un manuale e di una grammatica di riferimento. Costituiscono soltanto un sussidio didattico che fornisce esempi per meglio chiarire gli argomenti trattati nel corso delle lezioni.
Una grammatica come quella di M. Cowell (A reference Grammar of Syrian Arabic, Washington, Georgetown University, 1964) rimane un punto di riferimento essenziale per chi intende approfondire lo studio dell'arabo siriano. Il manuale consigliato agli studenti per l'apprendimento del damasceno (J. Kassab, Manuel du parler arabe moderne au Moyen Orient, Paris, Centre Uuniversitaire des Langues Orientales Vivantes, 1970). conserva intatto tutto il suo valore. Le schede qui presentate dovrebbero servire ad affiancare i testi citati, fornendo quegli esempi di cui ha bisogno lo studente nell'affrontare lo studio della diglossia. Infatti, sia il Cowell che il Kassab sono impostati come studio di un dialetto specifico e quindi è infrequente il riferimento all'arabo classico.
Nelle schede gli esempi sono riportati sistematicamente in trascrizione latina, indispensabile per evidenziare le varianti fonologiche e morfologiche, affiancata talvolta da una trascrizione in caratteri arabi. Sebbene difettiva, la trascrizione araba ha lo scopo di rendere più familiare la variante dialettale a chi ha appreso a leggere la scrittura araba e a favorire un più immediato confronto con gli esempi che ricorrono nei testi utilizzati nello studio dell'arabo classico.
In questo testo, la trascrizione in caratteri latini è riportata in corsivo oppure tra barre //, per semplicità senza distinguere se il riferimento è a grafemi o a fonemi. Tra parentesi quadre [ ] si riporta invece la trascrizione fonetica.