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I giardini, come luoghi dell’immaginario ancestrale, abitano la nostra storia.
“Il mio giardino immaginario – scrive il Russel Page – potrebbe dunque assumere molteplici forme, ciascuna delle quali avrebbe caratteristiche
particolari”.
Nell’intima profondità di ognuno di noi esiste un giardino segreto dove le nostre rêveries si concretizzano in una sorta di realtà virtuale, una vera e propria geografia immaginaria dal complicato intreccio di richiami e di allusioni.
Saggi contenuti nel volume:
Paola Maresca, Il giardino che non c’è
Maurizio Oddo, Giardini dipinti
Luisa Rossi, Mappe verdi
Tessa Matteini, La rovina come forma del tempo
Anna lambertini, Surreale/Cyber Pop: una categoria etica-estetica dell’arte
contemporanea dei giardini e dei paesaggi urbani“
Silvia Mantovani, Luogo delle diversità o spazio dell'omologazione?
Paola Maresca, I giardini dell’inganno