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Dal Primo Capitolo:
Prima di parlare del suo soggiorno londinese vogliamo dire ancora qualcosa delle sue esperienze religiose di quest'epoca. Fin da ragazzo - egli dice - i riti elaborati che si celebravano nel tempio di famiglia non gli ispiravano alcun fervore religioso. Le domestiche quotidiane letture del Râmâyana di Tulsîdâs lo avvincevano invece immensamente; meno gli piaceva il Bhâgavata-purâna, il Puranâ della Fede, la cui comprensione gli riusciva allora difficile. In casa Gandhi si ritrovavano spesso amici del padre, appartenenti a fedi diverse, Jiaina, Musulmani, Parsi. Costoro parlavano spesso della loro religione, ascoltati dagli altri con interesse e rispetto. Così fu gettato nel giovane Gandhi il seme della tolleranza religiosa che doveva poi diventare un tronco robusto.
A quell'epoca la sua deferenza verso tutte le religioni non si estendeva al Cristianesimo, che poi doveva invece rivelarglisi cosi vicino al suo cuore: e ciò, pare, a cagione dello zelante proselitismo di alcuni missionari protestanti di Rajkot «che usavano allora fermarsi ad un angolo della strada vicino alla scuola superiore a predicare, scagliandosi con ingiurie contro gli Indú e i loro dei». L'intolleranza religiosa è la colpa che Gandhi farà sempre alle chiese cristiane. ...
Capitolo I - Prime esperienze Satyāgraha nell'Africa del Sud
Capitolo II - Gli albori del risorgimento indiano ed il rinnovamento religioso
Capitolo III - Il Congresso nazionale indiano
Capitolo IV - Satyāgraha in India
Capitolo V - Verso il Purnâ Svarâj
Capitolo VI - Il fondamento etico-religioso dell'azione di Gandhi
Capitolo VII - La formazione spirituale e culturale di Gandhi
Conclusione
Bibliografia