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È stato ritrovato sui muri della Grande Palestra di Pompei, su rovine romane presso Budapest e sull'Eufrate, su manoscritti medievali, su papiri ed amuleti copti ed etiopici, sulle pareti di decine di chiese europee; nel Medioevo serviva 'a guarire i cani idrofobi; nel Rinascimento veniva usato come talismano dagli alchimisti; secondo il gesuita Athanasius Kircher era un simbolo satanico; nell'età del positivismo trionfante venne considerato un semplice gioco enigmistico. È il Quadrato magico, composto dalle parole rotas opera tenet arepo sator che si leggono sempre allo stesso modo partendo dall'inizio o dalla fine, in orizzontale o in verticale. Cosa vuol dire quella frase misteriosa? L'interpretazione più piana sembrerebbe «Il seminatore Arepo conduce con cura le ruote», mentre l'Enciclopedia Britannica propone «Il seminatore dell'Areopago detiene le ruote dell'Opera». Ma un enigma ben più profondo si nasconde dentro questo cruciverba millenario: negli anni Venti si scoprì che anagrammando tutte le lettere si ottiene per due volte la parola paternoster, che forma una croce imperniata sulla "n" centrale; "avanzano due "a" e due "o": e nell'Apocalisse di Giovanni Cristo dice «Io sono l'Alfa e l' Omega). C'è una probabilità su diecimila miliardi di miliardi che si tratti di una combinazione fortuita: dunque il Quadrato deve essere un simbolo cristiano. Però la sua presenza a Pompei (cioè prima del 79 d. C.) rivoluziona tutte le precedenti concezioni sul cristianesimo delle origini, sulla sua diffusione, sui suoi riti, sulla stessa composizione di testi come i Vangeli e l'Apocalisse. Per la prima volta in Italia, Rino Cammilleri fa la storia del Quadrato e degli sconcertanti interrogativi che pone, svelandone la miniera di simboli, correlazioni, " significati, rapporti numerici. È un'indagine rigorosa e, per molti versi, stupefacente; alla fine - come suggerisce Vittorio Messori nella sua prefazione è difficile non vedere nella straordinaria densità simbolica del Quadrato la mano di «Colui che (per dirla con Paolo di Tarso) si manifesta "per ombre, orme, enigmi", che vuole essere "cercato nel chiaroscuro"».
Rino Cammilleri, agrigentino, è nato il 2 novembre 1950. Tra i suoi saggi recenti ricordiamo [mostri della ragione (1992), Elogio del Sillabo (1994), Storia di Padre Pio (1995; dodici edizioni), Elogio degli Italiani (1995), Il grande libro dei Santi protettori (1998), Collabora al «Borghese», al «Giornale» e a «Oggi».