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Dall'Introduzione:
"La scienza, o l'arte, alchimistica è molto antica; praticata assai prima dell'èra cristiana ha pertanto una lunga storia, ché si possono incontrare anche oggi alchimisti non soltanto nelle regioni di minor cultura come il Marocco e in certi paesi dell'oriente, ma anche in Inghilterra, negli Stati Uniti, in Francia, in Italia, in Germania.
Il periodo della sua maggiore fortuna fu da circa il IX alla metà del XVI secolo, quando i suoi cultori si potevano annoverare fra re, papi, imperatori, prelati, parroci, orafi, tintori, calderai. Perfino uomini di superiore cultura come Ruggero Bacone, San Tommaso d'Aquino, Tommaso Browne, Giovanni Evelyn e Isacco Newton mostravano serio interesse a questa materia e Carlo II aveva fatto costruire, sotto la propria camera da letto, un laboratorio alchimistico al quale accedeva per mezzo di una scala privata. Altri monarchi alchimisti furono Eraclio I imperatore di Bisanzio, Giacomo IV di Scozia e l'imperatore Rodolfo II d'Asburgo.
Molteplici sono i riferimenti all'alchimia in Shakespeare; Chaucer le ha dedicato uno dei suoi Canterbury Tales (Racconti di Canterbury), Ben Jonson scrisse un dramma The Alchemist (L'Alchimista) nel quale si mostra assai versato nella materia. Infiniti sono gli spunti del romanzesco e dell'avventuroso, della religiosità e del misticismo, della frode e della furfanteria, della ricerca scientifica, della tecnica sapiente, dal tragico al comico, della poesia e dell'umorismo che si possono incontrare sfogliando le pagine multicolori della storia alchimistica. Perché l'alchimia presenta una duplice essenza: una esteriore od essoterica, una intima od esoterica: alla prima si riferiscono i tentativi di preparare una sostanza, la pietra filosofale, o semplicemente la «pietra», dorata del potere di trasformare i metalli vili, piombo, stagno, rame, ferro e mercurio, nei metalli preziosi oro e argento. La «pietra» era anche talvolta conosciuta come «elisir» o «tintura» ai quali si attribuiva non solo il potere di trasformazione dei metalli ma anche quello di prolungare indefinitamente la vita."