Occuparsi, in pieno secolo XX, di gente incappucciata che si riunisce in misteriosi covi ad adorare triangoli e scambiarsi segni e parole assurde, sembrerebbe un grottesco a tendenza umoristica.

Se oggi, tuttavia, quando si parla di massoneria, sia il caso di ridere o meno, è una questione alla quale non si può rispondere facilmente, o per lo meno con immediatezza, senza voler, cioè, prima considerare i rottami della sua influenza nei diversi Stati in cui essa ancora vegeta. Se ci riferiamo all'Italia, la risata di cui sopra può esser solo frenata dal rispetto, generico, che si deve ai morti, anche quando la morte sia stata piuttosto ignominiosa: altrettanto può dirsi circa qualche altro Stato europeo mentre il dubbio affiora nei riguardi di certi paesi così detti «fari di civiltà» dove ancora la massoneria, più che serpeggiare, vive comodamente.

Vedremo però, che, tutto compreso, della «gloriosa» e potente massoneria del secolo scorso, non rimane più nulla di sostanziale ma solo abbondante esteriorità, pur se il serpe, col capo schiacciato, continua a torcersi con ammirevole vitalità. Ancor oggi, comunemente, si parla troppo della massoneria come di un elemento fondamentale nella politica internazionale dimenticando alcuni caratteristici aspetti della sua reale essenza, alcune nuove quanto infelici forme di manifestazione della sua attività.

Per farsi un'idea, dunque, di ciò che oggi la massoneria rappresenta nel mondo, conviene esaminare un po' il suo passato, il suo futuro, per quello cui i massoni aspirano in riguardo a quest'ultimo e per quello che i non massoni ne pensano...