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Quei della Caverna

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Dramma in quattro atti

€ 20,00
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introduzione e traduzione dall'arabo di Roberto Rubinacci
pp. X-86, Napoli
data stampa: 1959
codice isbn: 900000001996

Merito di Taufiq al-Hakim è d'aver creato, per la prima volta nella storia della letteratura araba, un teatro in prosa realmente originale. Prima di lui s'eran per lo più portate sulla scena egiziana traduzioni e adattamenti puri e semplici di lavori europei. Le magnifiche rievocazioni di episodi della storia egiziana antica e araba fatta da Sciauqi in versi classici erano state uno sfoggio puramente accademico e nessun contributo avevan portato allo sviluppo d'una moderna drammatica. Nuove vie aveva tentato Muhammad Taimur, mettendo in scena la vita della borghesia con tre commedie in dialetto, ma la morte a soli 29 anni nel 1921 aveva troncato un'attività piena di promesse. [...]

Primo grande lavoro teatrale di Taufiq al-Hakim fu Ahl al-kakf, ossia Quei della caverna, scritto ad Alessandria d'Egitto nel 1933 e rappresentato per la prima volta al Cairo nel 1935.

Il dramma, in quattro atti, è costruito sul tema della leggenda dei Sette Dormienti.
Narra questa leggenda, secondo la tradizione cristiana, che alcuni giovani credenti, durante le persecuzioni di Decio (249-51), si rifugiarono in una caverna presso Efeso. Il loro nascondiglio fu scoperto e l'imperatore ordinò che fossero murati vivi. Dopo trecento anni i dormienti si svegliarono e mandarono uno di loro in città a comprare del cibo. Allora si scoprì il fatto meraviglioso del loro sonno trisecolare.

Di questa leggenda la più antica testimonianza, in Oriente, si ha in un testo siriaco del V secolo citato da Dioniso di Tal Mahrà; in Occidente, nel libro di Teodosio De situ terrae sanctae.

La leggenda è passata nell'Islam, con la sura XVIII del Corano, detta «Della Caverna»: alcuni giovanetti di una città pagana, fedeli al Dio unico, si nascondono in una caverna. Dio li fa addormentare assieme al loro cane. Dopo 309 anni i dormienti si svegliano e mandano uno di loro a comprare del pane. Sulla caverna si costruì un santuario. La loro storia sta ad additare la verità della Promessa divina che i morti risusciteranno (9-26).

La «Sura della Caverna» è particolarmente venerata dai Musulmani. È uso comune a tutti i paesi islamici recitarla all'inizio del rito pubblico del venerdì. In Egitto essa è oggi letta alla radio tutti i venerdì in occasione della preghiera del mezzogiorno.

Fu appunto questa recitazione settimanale a impressionare sin dall'infanzia l'animo di al-Hakim: «Mentre il faqih salmodiava », egli stesso dice, «m'appariva nell'aere la caverna con le sue tenebre e i suoi anfratti e vi scorgevo «quei della caverna», seduti a gambe incrociate; il loro cane, dissimile da tutti gli altri cani, condivideva la loro sorte. Una mano ignota, la mano della natura artistica, tesseva nel mio animo sin dall'infanzia i fili di quelle immagini».

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