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Il popolo di Dio è sconcertato dall'attuale contestazione dell'ateismo militante, da un lato, e della teologia della morte di Dio dall'altro, che, pur basandosi su presupposti diversi, tendono a ridurre il cristianesimo a un semplice umanitarismo. Il fedele non sa più che cosa pensare, né riesce a giustificare la propria fede di fronte alle obiezioni che gli vengono rivolte. Il cardinale Jean Daniélou, uno dei maggiori esponenti della «nuova teologia», noto per la sua fedeltà all'insegnamento tradizionale della Chiesa, ha scritto questo saggio per riproporre in uno stile accessibile a tutti le principali verità della fede, dimostrando che esse non sono assurde ma rispondono compiutamente alle domande più inquietanti dell'uomo contemporaneo. «Il mondo di oggi», dice l'Autore, «non ha bisogno di maggiore organizzazione sociale ma di un Salvatore, di qualcuno che risponda ai problemi fondamentali della sua esistenza, ai quali nessuna struttura sociale è mai stata in grado di rispondere. E sarebbe una vera e propria follia se, ancora una volta in ritardo di cinquant'anni sul loro tempo, i cristiani inseguissero un cristianesimo che fosse ridotto a un umanesimo sociale, proprio quando gli uomini d'oggi cominciano a scoprirne le deficienze e sentono di nuovo il bisogno di Dio. Sarebbe uno spettacolo fra i più desolanti vedere gli uomini chiedere Dio a una Chiesa che non fosse più in grado di offrirlo. Dal punto di vista dei giovani so ciò che dico: la contestazione studentesca ha rivelato l'incapacità della società tecnocratica di risolvere i problemi umani e ci ha mostrato una rivolta dell'immaginazione e del cuore dei giovani, i quali chiedono una risposta ai problemi fondamentali, che sono quelli della felicità, del significato dell'esistenza, della verità».