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È bene aver presente anzitutto la vera natura di un repertorio del genere, impostato come «dizionario archeologico di antichità classiche», dei termini, cioè, comuni e proprî che servano in primo luogo nello studio delle antichità greche e romane. In altre parole, è un repertorio di voci relative a cose, fatti, personaggi mitici ed eroici, concetti relativi alla vita pubblica e privata in ogni sua manifestazione pratica e in ogni suo concetto teorico. È proprio quello che passa in seconda linea, o manca del tutto, in enciclopedie classiche di carattere generale, ovvero si perde in mezzo a una infinità di voci di altro genere; oppure infine si trova, poco più che con la semplice traduzione, in dizionari più ampi delle lingue latina e greca. Ma una compilazione come la presente si può ben asserire che manca sia in Italia sia all'estero oggigiorno, a meno di non ricorrere a opere ormai del tutto sorpassate e quasi introvabili. Pertanto questo volume troverà certo subito il suo posto e la sua ragion d'essere in ogni biblioteca specializzata di Università e Istituti superiori, italiani ed esteri, ma anche in quelle delle scuole medie superiori, data la facilità e rapidità di consultazione, e in ultima analisi nelle mani di studenti e privati. E non solo per lo stretto campo archeologico, ma anche per la storia dell'arte antica, la linguistica e la filologia classica, la storia antica dei Greci e dei Romani nonché delle varie popolazioni italiche. Si insiste naturalmente di più sulle cose che non sulle persone, ma senza escludere i nomi di divinità, eroi, personaggi che rientrino in un modo o nell' altro nell' àmbito delle antiche tradizioni storico-religiose.
Chi apre il volume noterà subito l'ampiezza di certe voci di fronte alla brevità di altre. Ciò perché, pur tenendo presente l'opportunità, direi la necessità, di essere brevi e sintetici, quando si tratta di voci di grande interesse o di vasta ampiezza il testo si prolunga anche per più pagine, sempre coi dovuti rimandi ad altre voci, in un concatenamento utile a dare completezza, ma senza inutili ripetizioni, a ciascun soggetto, sì da ottenerne un quadro poliedrico.
Un problema da risolvere è stato poi quello della attenzione da dare o meno alle etimologie. In genere chi consulta questo genere di repertori non ne ha o non ne sente il bisogno, ma ci può essere lo studioso o comunque il consultatore cui interessa anche questo lato. Mi sembra che il sistema adottato dall'Autrice possa ritenersi del tutto soddisfacente: le etimologie, sicure o supposte, sono state considerate, ma stampate in caratteri minori; in un lemma a sé al principio di ogni voce, sì da poter essere consultate o meno a piacere, senza appesantire il testo esplicativo.
Un altro problema è stato quello delle illustrazioni: anche in questo caso è prevalsa la saggia via di mezzo, limitandosi a quelle veramente utili non tanto per servire di abbellimento estetico, ma per chiarire una forma: un tipo, una classificazione distintiva: piccole, sì, ma nitide e tratte direttamente da esemplari di prima mano con scelta oculata e intelligente.