- Prezzo scontato

Argomenti (categorie) ai quali appartiene questo titolo
Tags ai quali appartiene questo titolo
Argomenti (categorie) ai quali appartiene questo titolo
Tags ai quali appartiene questo titolo
"Il principe per emblemi" si propone di mostrare come il discorso politico, scaturito in Italia soprattutto dal confronto e dallo scontro con la lezione machiavelliana, sia stato tradotto nel linguaggio degli emblemi e delle imprese. Singolare ibrido tra parola e immagine, questo linguaggio ha dominato l'età manieristico-barocca, piegandosi duttilmente ai più diversi impieghi, tra i quali, appunto, quello di esprimere le prerogative del potere e riflettere su di esso. L'analisi di un vasto repertorio di opere emblematiche, oltre a rivelare un universo verbale e visivo di grande ricchezza, tende qui a costituire una sorta di vocabolario di base dei simboli politici. Il confronto delle differenti declinazioni di tali simboli, varianti nella diacronia e in relazione ai centri culturali e di potere che li hanno prodotti, permette anche di abbozzare uno spettro d'oscillazione dei relativi nuclei concettuali. Il libro, percorrendo un secolo di cultura italiana (dalla metà del Cinquecento a quella del Seicento circa) si sofferma su opere spesso semisconosciute ma tuttavia sempre significative, inserendole nel più vasto contesto storico e culturale che esse contribuiscono, a propria volta, a illuminare in modo parzialmente nuovo. Accanto a figure minori come Fabrizi, Capaccio e Casoni si incontrano così, alle prese con emblemi e politica, anche Bruno, Tasso, Marino e altri inopinati protagonisti. Nel corso dell'indagine si vedrà l'emblematica fuoriuscire via via dal perimetro ristretto della raccolta a tema e penetrare nei più diversi generi letterari, dal trattato alla tragedia, dal romanzo al poema: tutti i generi, insomma, che quell'epoca aveva investito del compito di parlare - tra l'altro - di politica.