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“Secondo Filone il serpente è fra tutti gli animali il più spirituale; la sua è la natura del fuoco, poderosa è la sua rapidità.
Ha lunga vita e con la muta si sbarazza anche della vecchiaia.
In realtà il serpente è un animale a sangue freddo, inconscio e senza rapporti.
Possiede facoltà letali e terapeutiche a un tempo, ed è egualmente simbolo del buono e del cattivo demone (agathodèmone), del diavolo e di Cristo (...)
Esso è un simbolo eccellente dell’inconscio, di cui esprime le manifestazioni inattese e repentine, l’intervento molesto e pericoloso e gli effetti spaventevoli” (C. G. Jung, Simboli della trasformazione, p. 365).
Questa raccolta di saggi si articola attorno ad alcuni temi nucleari della psicologia junghiana: la riabilitazione del femminile psichico, la saggezza depositata nell’inconscio, il ruolo delle immagini, dei simboli e del sentimento nel processo di individuazione, il recupero del bios e della dimensione di natura, la concezione della totalità psichica.
Gli Autori, membri con Dieter Baumann del gruppo di Küsnacht, dedicano questi saggi al loro amico e collega Baumann, a testimonianza dell’impegno che li accomuna nel mantenere vivo lo spirito della psicologia junghiana e nel dare sviluppo alla ricerca attorno ai contributi più autentici e originali del pensiero di C. G. Jung.
Il gruppo di Küsnacht si aggregò nei primi anni ottanta attorno ad un nucleo originario di analisti junghiani. Figura di riferimento era Marie-Louise von Franz e molti tra i suoi più diretti allievi contribuirono alla costituzione iniziale di questo gruppo, tra cui lo stesso Dieter Baumann che dell’autentico spirito junghiano è uno dei rappresentanti più significativi. Questo gruppo di lavoro sviluppa uno stile di ricerca che desidera rinnovare il senso della coscienza aprendosi alle dimensioni immaginali dell’Anima e dei suoi ambiti più propri: il sogno, l’immagine, la natura, l’eros.