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Che si sia in Siberia o nella Terra del Fuoco, in Vietnam, Africa, Italia o Brasile, oggi o nell’antichità, ovunque la musica è associata alla trance. Perché? È forse dotata di un potere misterioso, in grado di gettare le persone in quello stato di follia che i Greci chiamavano mania? Qualcuno potrebbe crederlo, ma non è cosí. I rapporti tra musica e trance sono molto vari e talvolta contraddittori. Spesso accade che la musica provochi la trance – o che sembri provocarla – ma anche con frequenza la placa. Queste contraddizioni possono essere comprese situando l’azione della musica – i suoi «effetti» – non solo nella dinamica dell’esperienza della trance, ma anche in quella del rituale, nei luoghi in cui essa avviene. A distanza di molti anni dall’uscita, Musica e trance continua a essere un’opera di riferimento imprescindibile per comprendere la complessità dei problemi implicati nella relazione fra musica e stati di coscienza.
Musica e trance di Gilbert Rouget: una questione ancora attuale di Francesco Giannattasio. - Prefazione di Michel Leiris. - Introduzione. - PARTE PRIMA. - I. Trance e possessione. II. Musica e possessione. III. Musica, sciamanismo, medianità, esorcismo. IV. Lo strano meccanismo. - PARTE SECONDA. - I. Musica e trance presso i Greci. II. Rinascimento e opera. III. Musica e trance presso gli Arabi. - Conclusione. - Appendici.