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Il 24 agosto del 1572, domenica, giorno di San Bartolomeo, un colpo isolato di archibugio e, subito dopo, i rintocchi delle campane a martello di tutte le chiese di Parigi segnarono l'inizio di una delle più spaventose ed efferate stragi che mai abbia visto la storia. Più di tremila ugonotti, tra cui l'ammiraglio Coligny, vengono barbaramente trucidati nella sola Parigi per ordine di Carlo IX, istigato dalla madre Caterina de' Medici che vuole, in questo modo, annientare il partito dei protestanti e nello stesso tempo, addossando loro la colpa dell'infame strage, liberarsi della potente fazione dei Guisa. Atrocità di ogni genere vengono commesse, non solo contro i seguaci di Calvino, senza risparmiare vecchi, donne e bambini, ma anche contro tutti coloro verso cui gli esecutori dell'eccidio avevano qualche motivo di odio o di rancore. In questo libro vengno riportate le testimonianze di re o semplici borghesi, principi della Chiesa romana o ministri della religione riformata, gloriosi capitani o mercanti dei faubourgs parigini, testimonianze spesso contraddittorie ma che contribuiscono a costruire un quadro terribile e allucinante di questo avvenimento, che si inscrive in un contesto politico, diplomatico, filosofico e sociale di una rara complessità.