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Lo studio delle pratiche compositive di un’opera letteraria e del metodo di lavoro degli autori antichi costituisce un dominio di ricerca affascinante e misterioso. Ci possiamo chiedere come gli autori dell’antichità greca e latina utilizzavano foglietti di papiro o di pergamena o tavolette per prendere appunti o per redigere i brogliacci delle loro opere; come raccoglievano i loro estratti durante le fasi preliminari della composizione; se scrivevano le proprie opere di loro mano oppure le dettavano a un segretario. Molti autori antichi avevano in comune la pratica di riservare una parte almeno della loro produzione letteraria a una circolazione limitata, pratica che li portava a rinunciare a pubblicare i loro scritti, nel senso che intendiamo oggi. Era comunque in vista di una pubblicazione, cioè di una diffusione riservata a un pubblico più vasto, che gli autori antichi componevano le loro opere. Muovendo da questi e altri aspetti il volume intende ricostruire le avvincenti fasi della redazione di un testo nell’antichità.
Premessa
1.Lo stilo e le tavolette
2.Letture, note, estratti
3.Tra autografia e dettato
4.«Queste opere non sono scritte per la pubblicazione»
5.La pubblicazione di un libro
6.«Voce dal sen fuggita / più richiamar non vale»
7.Anche i libri hanno il loro destino
Bibliografia
Indice dei passi citati
Indice dei nomi antichi
Indice dei nomi moderni
Indice analitico