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A quasi sessant'anni dalla morte di Ernst Cassirer, esce in Italia la Metafisica delle forme simboliche. Meglio conosciuta come la quarta parte inedita della Filosofia delle forme simboliche, l'opera costituisce il primo volume dell'edizione dei manoscritti e testi postumi pubblicato in Germania nel 1995 dall'editore Meiner, con la collaborazione della figlia del filosofo, Anne Appelbaum.
La prima parte è un ampio e organico scritto sulla filosofia della vita di Simmel e Klages e sulle radici dell'antropologia filosofica, con riferimento alle ricerche di Scheler, von Uexküll e Plessner. La seconda e la terza parte si presentano come il vero nucleo innovativo rispetto all'opera finora edita. Si tratta della sezione conclusiva della Filosofia delle forme simboliche che Cassirer aveva annunciato nella prefazione del terzo volume e il cui titolo doveva essere "Vita" e "spirito": critica della filosofia contemporanea. Sono pagine in cui l'indagine dei "fenomeni originari" (l'io, il tu, l'Es) attesta una concezione della metafisica che è contemporanea e al tempo stesso risolutamente alternativa rispetto alla lezione di Heidegger.
È a questo cruciale e serrato confronto che Cassirer non poteva e non voleva rinunciare perché, come scriveva egli stesso, "l'uso, oggi di nuovo variamente invalso, di collocare, per così dire, nel vuoto i propri pensieri, senza ricercarne il rapporto e la connessione con il lavoro complessivo delle scienze filosofiche, non mi è mai sembrato poportuno e fecondo".
Gli scritti della Metafisica delle forme simboliche sono un'ulteriore conferma di quanto il lavoro di Cassirer - insieme a quello di Peirce, Wittgenstein e dello stesso Heidegger - abbia contribuito alla trasformazione del kantismo e della filosofia.