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La più popolare silloge cinese di racconti fantastici raccoglie i migliori frutti della tradizione orale. Scritta durante il primo periodo della dinastia Qing e già compiuta nel 1679, circolò dapprima come manoscritto, raggiungendo una vasta diffusione per il vivido colore delle narrazioni e per lo sferzante tono satirico nei confronti della società. Fu pubblicata a stampa solo nel 1766. I 435 racconti qui riuniti, vera e propria summa della novellistica cinese, traggono ispirazione dal folclore popolare e sviluppano un vivace tratto fiabesco che fa coesistere realtà e soprannaturale, spiriti-volpi e ufficiali di corte, uomini e demoni, giudici ed esorcisti taoisti, tribunali e fantasmi, mostri e burocrati. La storica traduzione, prima versione integrale in Occidente, è del medico italiano Ludovico Nicola di Giura che, giunto in Cina il 15 agosto del 1900, vi rimase per trent’anni. Divenne medico ufficiale della corte imperiale, poi Mandarino cinese, e fu uno straordinario ponte politico e culturale fra l’Occidente e la Cina.