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È davvero possibile coltivare una qualità della mente? È possibile trasformare il rapporto che abbiamo con gli esseri umani che ci circondano, e quindi con la nostra storia personale? E possibile muoversi concretamente nella direzione della felicità?
Hopkins afferma che sì, è assolutamente possibile; a patto che si riconosca anche in tutti gli altri una profonda aspirazione alla felicità e un desiderio di fuggire la sofferenza. Talvolta il modo o il percorso che gli altri scelgono per raggiungere questo scopo non ci piace, anzi a volte lo riteniamo intollerabile e crudele (come nel caso dei tiranni o dei criminali), ma la natura interiore che sottende a queste azioni è comunque qualcosa che ci accomuna tutti.
Comprendere completamente, e non solo con l'intelletto, questa sostanziale uguaglianza porta a sviluppare una mente equanime, perfettamente equilibrata. Da qui parte il cammino che conduce alla compassione, un atteggiamento di calorosa premura, di aiuto attivo, e in definitiva di amore intenso per tutti gli esseri, l'unica condizione che possa arrecare la felicità.