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Le mani degli Dèi ci conduce attraverso le leggende, i miti e gli archetipi dei fiori e delle erbe curative, scrutando dietro il codice botanico i valori sottesi.
Nei miti possiamo trovare il nucleo vivo e pulsante della filosofia, nascosto nella selva dei simboli; interrogarli significa svelare la ricchissima rete di relazioni che intesse tutte le cose.
La definizione di “semplici” ci guiderà nella consapevolezza che la complessità può essere ricondotta a princìpi elementari, energie pure: le piante officinali sono creature umili nel senso più genuinamente etimologico, cioè vicine all’humus, al suolo, grembo materno da cui ricevono nutrimento e forza per trasformarsi in farmaci dispensatori di energie fisiche e spirituali.
In origine ogni pianta è stata venerata come divinità, in seguito associata a un dio o a una dea di cui condivide il vissuto mitico, perchè l’aspetto simbolico è parte viva della comprensione della malattia e la soluzione è più facile se sappiamo ricercarla nel suo archetipo.
Nelle pieghe segrete di questo patrimonio di tradizioni troveremo piante straordinarie: quelle afrodisiache sacre ad Afrodite, quelle utili per le malattie delle donne, care a Era e Artemide; i veleni e i filtri preparati dalle maghe, le piante solari di Apollo e molte altre. Scopriremo che alcune erbe possono essere magiche, metafisiche o addirittura filosofiche. Ognuna di esse ha una storia da raccontare e qualche enigma da sottoporci.