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A differenza dei molti trattati di storia delle religioni che, divisi in riquadri severi, ci parlano sistematicamente delle religioni dei popoli primitivi, questo dell'Eliade ci pone di fronte al Cielo, al Sole, alla Luna, alle Acque, alle Pietre, alla Terra, e ne delinea i culti, che nelle religioni dei diversi popoli assumono le loro particolari individualità e sono dall'Autore messi in continuo rapporto. Infine, egli giunge a chiarire il valore mitico e simbolico che acquistano la vegetazione, l'agricoltura, la costruzione dello spazio sacro, e traccia la storia del famoso mito del1'« eterno ritorno».
L'Eliade non è prigioniero di nessuna scuola, ma il suo Trattato riassume, almeno sotto un certo aspetto, i risultati cui nel campo della storia delle religioni sono pervenute la scuola antropologica inglese, la scuola sociologica francese e la scuola storico-culturale tedesca. Alcuni ben definiti filoni dell'inquieto irrazionalismo moderno confluiscono nel suo pensiero, in modo particolare alcuni temi dell'esistenzialismo francese e, la psicologia del profondo dello Jung. I lavori dell'Elia de possono pertanto leggersi da un duplice punto di vista: come interpretazioni fenomenologico-religiose spesso suggestive e stimolanti, e come documento del travaglio della cultura moderna, impegnata alla ricerca di un più ampio e sensibile umanesimo.
Le opere maggiori di Mircea Eliade - che è nato a Bucarest, ove fu professore presso l'Università, e vive a ,Parigi - sono: Yoga. Essai sur l'origine de la mystique indienne (Parigi, 1936); Metallurgy, Magie and Alehemy (Pariigi, 1939); Teehniques du Yoga (Parigi, 1948; trad. ital. nella presente collana); Le mythe de l'Éternel Retour (Parigi, 1949); Le ehamanisme (Parigi, 1951; trad. ital. presso la casa editrice Bocca); Images et symboles (Parigi, 1952). Particolare interesse hanno gli articoli pubblicati nella rivista «Zalmoxis» da lui diretta (1939-1942) e i due saggi: Psyehologie et histoire des religions. À propos du simbolisme du Centre (Eranos Jahrbuch, XIX, 1951), e Le temps et l'éternilé dans la pensée indienne (Eranos Jahrbuch, XX, 1952).