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La setta musulmana degli Ahmadī od Ahmadiyyah, della quale parecchie volte ha dovuto occuparsi Oriente Moderno, è sorta definitivamente nel 1882 per opera di mīrzā Ghulām Ahmad Qādyānī, nato nel 1836 a Qādyānī nel distretto di Ghūrdāspūr (nel Pangiāb) e morto il 26 maggio 1905, il quale riteneva d'essere l'atteso Messia e Mahdī. La sua attività esteriore fu caratterizzata da un intenso spirito di propaganda, mediante la predicazione orale e mediante pubblicazioni periodiche non soltanto in lingue dell'India ma anche in inglese. Infatti, dal 1902, esce regolarmente a Qādyānī la rivista mensile inglese Review of Religions, destinata alla diffusione delle idee degli Ahmadiyyah. Le speciali dottrine cristologiche di Ghulām Ahmad fanno della sua setta una violenta oppositrice del cristianesimo.
Morto Ghulām Ahmad, la direzione del movimento, dopo parecchie vicende, fu presa da suo figlio mīrzā Bashīr, tuttora residente a Qādyānī, il quale continua il proselitismo anche fuori dell'India. [...] Il centro direttivo di Qādyānī è costituito in associazione chiamata, con titolo persiano, Anjuman-i-Taraqqi-i-Islam, «Associazione per il progresso dell'islamismo».