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Apparsa postuma nel 1646, la Chiave delle Cose nascoste è emblematica della produzione mistico-esoterica posteliana. L'opera ha lasciato tracce incancellabili nell'evoluzione della cultura filosofica mondiale.
Frutto finale dell'eclettismo dell'Autore, intrisa di influenze ebraiche, da zohar a Sefer Yetzirah, di cui Postel fu peraltro il primo traduttore in lingua latina, l'opera riassume quella che Rita Cugola definisce nell'interessantissima prefazione la «filosofia dell'irrazionale, vibrante di sostanziale misticismo occulto».
Guillaume Postel (1510 - 1581) fu umanista, orientalista e mistico, maestro di scuola già all'età di tredici anni e a meno di trenta professore di ebraico e arabo presso il Collegio di Francia.
Fra le sue opere principali il De Orbis Terrae Concordia, Panthenosia, Unique Moyen de l'Accord e Restitutio Rerum Omnium Conditarum. Espulso dalla Compagnia di Gesù e imprigionato, le sue opere furono messe all'Indice.