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Il volume, frutto di una decennale attività di animazione teologica e culturale in vari gruppi ecclesiali, offre un'ipotesi ermeneutica del Corano e dell'islam, a partire da una specifica ripresa della categoria biblica e giudaico-patristica del "nohachismo". Dopo una panoramica iniziale circa l'orizzonte teologico del rapporto tra cristianesimo e islam dal Vaticano II ai nostri giorni, lo studio prende in considerazione il materiale biblico sulle vicende e sulla figura di Noè nell'Antico e nel Nuovo Testamento, seguendone alcuni sviluppi fondamentali nella letteratura apocrifa e negli autori della tradizione giudaico-rabbinica e della patristica. Ne scaturisce un ampio disegno teologico relativo alle religioni e alle tradizioni culturali non bibliche, consapevolmente e continuamente sviluppato nel giudaismo fino ai nostri giorni, e per molti tratti congeniale anche alla tradizione cristiana. Quale ipotesi di ermeneutica teologica, l'indagine sulle vicende e sulla figura di Noè non intende proporsi come strumento diretto per un possibile dialogo islamo-cristiano. Essa si offre, invece, come tentativo di chiarificazione previa e suscettibile di ulteriori correzioni, perché in ambito cristiano si possa eventualmente procedere a un efficace confronto con l'islam.
Giovanni Rizzi, biblista, si occupa dello studio comparato di giudaismo, cristianesimo e islam. Insegna presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma e nell'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano. Recentemente ha tenuto corsi anche nella Facoltà Teologica di Sicilia a Palermo. Ha pubblicato saggi sulle versioni comparate in greco e aramaico dei Profeti Minori.
Adriano Caglioni e Raffaella Redaelli, coniugi, si interessano di studi biblico-orientalistici e islamistici, avendo acquisito la conoscenza del greco biblico e delle lingue araba ed ebraica. Insieme animano gruppi di formazione culturale sulla storia dell'islam e sulla letteratura coranica.