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Il linguaggio delle tavolette votive è quello dei gruppi nel cui ambito ogni accidente al quale si scampa, in una vita insidiata giornalmente da pericoli naturali, diviene ex-voto, rappresentazione di un dramma che non può trovare soluzione altrimentiI racconti dei fatti occorsi sono anche documenti assai loquaci, e costituiscono un pezzo di storia d'Italia che non viene sempre raccontato, una storia non scritta (almeno nei termini usuali) e che pertanto si conosce pocoE soprattutto è documento e monumento della storia di un'altra ItaliaSe si pensa che le tavolette non esprimono mai cose di natura ludica, ma sono sempre aggrappate alla "questione della vita e della roba, dei familiari e degli averi, delle bestie in pericolo e delle persone in distretta" non è difficile parlare - come fa Italo Mancini - di "spavento esistenziale e di ribellione religiosa nei suoi confronti"Lo spavento si prova per fatti normali, come la nascita e la morte, la malattia e la disgraziaSono le situazioni più comuni occorse nel tempo meno libero e nel luogo più consueto, che fanno sentire all'uomo il bisogno di aiuto nella quotidianità dell'esistenza.
La lettura dei superstiti materiali rinvenuti tra Esino e Cesano, con una puntata a nord di esso (Mondolfo), ha consentito di raccogliere parecchie testimonianze di vita quotidiana, di storia della cultura materiale (gli oggetti rapo presentati), del paesaggio agrarioAnche la città, con le sue sembianze fisiche ed i suoi tratti di vita, è emersa dalle tavolette e dalle tele votive: la piazza, il lavoro, il porto, la chiesa, le strade, i mezzi di trasporto, il fiume, il carcere tra XVII secolo e Novecento.
La descrizione giurata di salvataggi e guarigioni miracolose della Madonna della Rosa e le scritte murali nella casa natale di Santa Maria Goretti, così concrete ed attuali per i contenuti che esprimono, completano il quadro di una ricerca, che avrebbe potuto avere ben altra dimensione ove il grande patrimonio di ex-voto figurativi non fosse andato malauguratamente disperso.
L'immagine che compare sulla prima pagina della sovracopertina concerne una tavoletta della Chiesa campestre intitolata alla Madonna del Piano (Corinaldo) ed illustra un episodio di violenza, forse consumato nel porto-canale di Senigallia alla fine dell'Ottocento: due uomini cercano di affogarne un terzo, mentre altri incitano a farloL'ex-voto per grazia ricevuta dovrebbe essere stato offerto dalla vittima, riuscita a salvarsi.
La tavoletta riprodotta sul retro viene da Ostra (Santuario della Madonna della Rosa) e raffigura un brutto incidente di traffico: lo scontro di un calessino in entrata a Senigallia in prossimità del ponte Garibaldi e dell'omonima porta, con una carretta (a mano) da acquaiola, transitante lungo l'attuale via Rossini, ove era la "fonte del coppo"Si tratta della parte superiore di un ex-voto con la descrizione di due incidenti provocati dallo stesso personaggio negli anni 1885 e 1886: certo un appassionato della guida veloce, amante di cavalli nervosi il quale, dopo essere stato redarguito (parte inferiore: si veda la tavola n6), decide di ringraziare la Madonna per essersi salvatoForse avrà anche promesso un comportamento meno irresponsabile per il futuro.