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La traccia sul foglio è stata sempre considerata in qualche modo simile all’opera d’arte, o comunque si è preteso che lo fosse. Mai è stata accettata una traccia che esprimesse ciò che non può essere detto, né mediato con l’esigenza di comunicare con un estraneo.
Solo da quando esiste il luogo (detto Closlieu) in cui tale, particolare manifestazione può venire abitualmente alla luce, è stato possibile sviluppare questa capacità che fino ad allora era rimasta praticamente ignota e dalla quale si origina la Formulazione - ecco che nasce la Traccia naturale. In questo libro Stern tratta il tema che lo appassiona da quasi settanta anni, da quando, cioè, nel 1946, organizzò a Parigi il primo spazio ideato appositamente per il disegno dei bambini (ma i suoi bambini sono anche persone adulte, e alcuni di loro, che avevano iniziato quel gioco da bambini, non l’hanno più interrotto).
Arno Stern, che in questo luogo si mette al servizio degli altri, non vuole in nessun caso interpretare il ruolo del maestro, né cerca mai di determinare il significato di un disegno. L’interesse della sua ricerca coinvolge piuttosto lo studio della Formulazione, e rende necessaria l’indagine sulle caratteristiche, sulle componenti e sulle fasi evolutive di questo fenomeno. È grazie alla pratica quotidiana che Stern ha acquisito le sue competenze: tutti coloro i quali si trovano a seguire un bambino nell’atto del disegno, non importa se genitori o educatori, dovrebbero essere messi al corrente dell’esistenza della Formulazione e conoscerne i princìpi per poter «far uscire» quella spontaneità che si ha da bambini e che diventando adulti si è lentamente persa.