Commento ai Salmi / 2

Eusebio, vescovo di Cesarea (265ca-339), figura di primo piano nelle discussioni teologiche del suo tempo, scrisse presumibilmente in età piuttosto avanzata un voluminoso Commento ai Salmi, giuntoci solo per una piccola parte in tradizione diretta e per il resto ricostruito grazie alle Catene. Debitore al suo maestro Origene per quanto riguarda il metodo esegetico, Eusebio si apre tuttavia a una lettura tipologica e letterale che, senza rifiutare l'allegoria, prende in considerazione anche un'analisi storica e filologica sul testo biblico, conducendone un commento che ha più il rigore dello studioso che il fervore dell'omileta e che colloca di fatto il vescovo di Cesarea in una posizione intermedia tra il metodo alessandrino e quello antiocheno. Di particolare interesse sia per gli aspetti salienti della polemica antigiudaica (che anche in altre opere l'autore porta avanti con accesa convinzione), sia per l'esposizione del suo pensiero trinitario, in particolare riguardo alla posizione sul Logos, il Commento costituisce un'opera di grande importanza, tenuta in altissima considerazione lungo tutta l'antichità cristiana per l'erudizione e la dottrina.

Maria Benedetta Artioli da oltre 25 anni si dedica al lavoro di traduzione di opere dei Padri della Chiesa. Tra le pubblicazioni più importanti si segnalano: Opere ascetiche di san Basilio (Utet, 1980); la grande antologia patristica orientale in quattro volumi della Filocalia, a cui ha lavorato con M.F. Teresa Lovato (Gribaudi); i quattro volumi dell' Ufficio bizantino (Lipa, 2000), traduzione realizzata su richiesta della Congregazione per le Chiese Orientali.