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Non potendo conseguire l’immortalità, gli umani cercano ostinatamente di prolungare la vita e di potenziare le proprie capacità fisiche e mentali, ricorrendo sempre più alla scienza e alla tecnologia. Il libro illustra questi tentativi, che preludono all’avvento di un nuovo stadio dell’umanità, di un “post-umano” che, grazie alle pratiche della bioingegneria e alle tecnologie della mente, potrebbe presentarsi in forme inedite: individui migliorati nell’aspetto fisico, nella salute e nella longevità, oppure simbionti di uomo e di macchina, robot e cyborg, oppure componenti di una smisurata “creatura planetaria” dotata di capacità mentali senza precedenti, sede di una vasta intelligenza connettiva e deposito sterminato di conoscenze. Si tratta di un potente atto di delega tecnologica dalle conseguenze non tutte positive e in parte imprevedibili. I possibili scenari del post-umano sono analizzati sotto il profilo teorico, sociale ed etico, e se ne mettono in luce i possibili rischi. I cinque capitoli del libro sono corredati da alcuni racconti, da frequenti citazioni di autori classici e contemporanei e da illustrazioni di opere originali di Luigi Battisti e Fabrizio Bosco.
Giuseppe O. Longo, professore emerito all’Università di Trieste (teorico dell’informazione, traduttore, divulgatore, scientifico, narratore, drammaturgo e attore), s’interessa della comunicazione in tutti i suoi aspetti. Tra i suoi saggi: Il nuovo Golem: come il computer cambia la nostra cultura (Laterza, 1998), Homo Technologicus (Meltemi, 2001), Il simbionte (Meltemi, 2003), Il senso e la narrazione (Springer, 2008), Il gesuita che disegnò la Cina (Springer, 2010); tra i suoi romanzi: L’acrobata (Einaudi, 1994), La gerarchia di Ackermann (Mobydick, 1998), Di alcune orme sopra la neve (Mobydick, 2007).
Nunzia Bonifati, professore a contratto di Filosofia morale alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università “Tor Vergata” di Roma, studia l’intricata e complessa relazione tra essere umano e macchina. Giornalista scientifica, svolge da molti anni una intensa quanto appassionata attività pubblicistica, spaziando dall’arte alla salute, dalla scienza alla tecnologia. Ha scritto Et voilà i robot. Etica ed estetica nell’era delle macchine (Springer, 2010).