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Mikhaìl Nu'ayma fu, nel primo decennio del secolo, allievo d'una scuola media a Poltava in Ucraina, imparò il russo, poetò e fece all'amore in russo, per poi passare, alla vigilia della prima guerra mondiale, all'altra esperienza della società anglosassone: New York, Seattle, la «Lega letteraria» degli scrittori arabi emigrati, e in primo luogo del suo più fulgido astro Giubràn (di cui il nostro fu amico e biografo), costituirono il secondo o terzo suo mondo, se si vuol contare per primo quello dell'araba sua culla. Alla quale Nu'ayma ha fatto da tempo definitivo ritorno, e lì vive tuttora tra Beirùt, la patria Biskinta, e la diletta montagna libanese del Sannìn.
Questa eccezionale vita egli ce la narrò anni fa in un dilettoso libro autobiografico (Sab'ùn, «Settanta »).
Dedica
Francesco GABRIELI
Incontro con Mikhaìl Nu'ayma
L'esperienza russa di Nu'ayma
Umberto RIZZITANO
Nu'ayma critico
Bartolomeo PIRONE
Il Libro di Mirdàd (Un Faro ed un Porto)
Cristo, mio ispiratore
Gesù e il padre
Adalgisa DE SIMONE
Ya 'bna Adam!
Renato TRAINI
Dalla autobiografia
Giovanni MONTAINA
L'atteggiamento di Nu'ayma nei confronti della scienza
Rosella DORIGO
Padri e figli
Maria Amalia DE LUCA
L'uomo, Dio e il divenire nella poesia di Mikhaìl Nu'ayma