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La sanguinosa dialettica sulla natura dell’amore e della fantasia che oppone i due grandi poeti della letteratura italiana delle origini, Guido Cavalcanti e Dante, ricostruita attraverso i loro scritti in tutte le sue tappe.
INDICE
Premessa di Roberto Antonelli
Introduzione. La rivolta della poesia
Parte I. Antefatti
1. Il «dittatore» Amore. Lo stilnovismo tra sacro e profano
2. Da più a uno face un sollegismo. Amore, conoscenza e poesia
3. «... chantam en plana lengua romana». I trovatori dell'antica Provenza
4. «Da la vista de li occhi à nascimento». L'amore dei poeti della Scuola siciliana
5. «Averoìs, che 'l gran comento feo». L'Aristotele arabo e le università europee
6. L'averroismo latino e i poeti. Cavalcanti e Dante, Boccaccio e Petrarca
7. «Non me fu fallo, s'eo li posi amanza». Guido Guinizzelli e lo Studio bolognese
8. «... se trovar si potesse che Iddio non fosse». L'ateismo di Guido Cavalcanti
Parte II. Lo scontro
9. «E chi poria pensare - oltra natura?». lneffabilità e inconoscibilità dell'esperienza d'amore
10. Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io. Nascita e crisi del sodalizio poetico
11. Donne ch'avete intelletto d'amore. La dottrina d'amore della Vita nuova
12. «Ben converrà che la mia donna mora». La guarigione dalla malattia d'amore
13. Donna me prega. L'amore irrazionale di Guido Cavalcanti
14. Amor che ne la mente mi ragiona. Amore razionale e filosofia nel Convivio
15. «E sì tutto il mio amore in lui si mise / che Beatrice eclissò nell'oblio». Amore cristiano e teologia nella Commedia
16. «A l'alta fantasia qui mancò possa». Tra il diafano e lo specchio
Antologia
Giovanni Boccaccio, Decameron, VI, 9. Giacomo da Lentini, Meravigliosa-mente. Bonagiunta Orbicciani, Voi, ch'avete mutata la mainera. Guido Guinizzelli, Al cor gentil rempaira sempre amore. Guido Orlandi, Onde si move, e donde nasce Amore?; Amico, i' saccio ben che sa' limare
Dante Alighieri, Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io; Molti, volendo dir che fosse Amore; A ciascun'alma presa e gentil core; Amore e 'l cor gentil sono una cosa; Ne li occhi porta la mia donna Amore; Io mi senti' svegliar dentro a lo core; Tanto gentile e tanto onesta pare; Oltre la spera che più larga gira.
Guido Cavalcanti, Chi è questa che vèn, ch'ogn' om lo mira; Tu m'hai sì piena di dolor la mente; lo non pensava che lo cor giammai; Voi che per li occhi mi passaste 'l core; Noi siàn le triste penne isbigotite; Veggio negli occhi de lo donna mia; Donna me prega, - per ch' eo voglio dire; Pegli occhi fere un spirito sottile; Una giovane donna di Tolosa; Certe mie rime a te mandar vogliendo; Vedeste, al mio parere, onne valore; S'io fosse quelli che d'amor fu degno; Se vedi Amore, assai ti priego, Dante; I' vegno 'l giorno a te 'nfinite volte; Certo non è de lo 'ntelletto acolto; Gianni, quel Guido salute; Da più a uno face un sollegismo; Una figura della Donna mia; Di vil matera mi conven parlare.
Bibliografia