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Dalla premessa di Angela Guidotti:
Questo è il primo libro in italiano di Michel Plaisance, studioso celebre per le sue ricerche sulla nostra letteratura del Cinquecento. I suoi numerosi contributi su quel periodo ci accompagnano da tempo, grazie a una produzione di libri, di interventi a convegni e di intensa collaborazione ai quaderni parigini del "Centre pour la Renaissance Italianne".
Ho avuto la fortuna di conoscere Michel molti anni fa, rimanendo subito colpita dalle sue indicazioni di metodo nel condurre una ricerca e dalla sua capacità di proporre un quadro complessivo storico-politico determinante per gli eventi letterari (e teatrali) che in esso si producono, senza per questo trascurare una precisa messa a fuoco del singolo testo.
C'è molto da imparare dai lavori di Plaisance, come dimostra questo libro che raccoglie una serie di articoli - finora inediti in traduzione italiana - qui rielaborati dall'autore e disposti in modo da ricostruire un tracciato che, come suggerisce il titolo, vuole ripercorrere anni significativi sotto l'aspetto storico, culturale e politico della Firenze cinquecentesca.
Leggendo i vari capitoli in sequenza si ha la possibilità di cogliere via via i cambiamenti che segnano la vita di Firenze ed insieme lo strettissimo legame che la città mantiene sempre con il teatro, sia nell'ambito della produzione di testi che di eventi spettacolari, lungo una linea che coinvolge feste popolari e manifestazioni ludiche gestite dal potere ufficiale.
Il lettore potrà così risco~trare ogni affermazione contenuta nel testo attraverso il ricco apparato che giunge a costante conferma delle tesi esposte: cronache d'epoca, resoconti di spettacoli e di ambascerie, diari e corrispondenze pubbliche e private, informazioni preziose da cogliersi nei messaggi fra i Medici (Cosimo in particolare) e i loro segretari. Ricostruendo la politica del duca si ricostruisce così anche una storia di incoraggiamenti e di censure
nei confronti degli autori di teatro che si muovono nella Firenze di Cosimo. Si parte dall'analisi delle forme di spettacolo tardoquattrocentesche, che contano alcune· importanti scoperte di Michel Plaisance, come una significativa Sacra Rappresentazione, per giungere fino alla variegata produzione che precede e poi affianca il progressivo consolidarsi del potere mediceo. I:analisi della produzione teatrale è molto ricca e arriva a esiti importanti, primo fra tutti il recupero di testi drammaturgici abitualmente trascurati dalla storia della critica, maggiormente interessata alla descrizione della loro messinscena. È il caso ad esempio del Furto e della Cofanaria di Francesco D'Ambra, due commedie che rivelano un messaggio ben evidente di politica filoducale: essa ne sancisce, appunto, la fortuna sul palco. Sorte ben diversa tocca alle commedie del Lasca, per i loro contenuti assai meno "apprezzabili" da parte di Cosimo.
Proprio una commedia del Lasca, La Strega, deve a Plaisance una nuova edizione con l'acquisto di scene "censurate" che hanno contribuito al ripensamento di alcune certezze critiche su Grazzini, comunque un protagonista della scena fiorentina rinascimentale.
Per le ragioni su illustrate e per altro ancora, anche a nome dei futuri lettori, ringrazio Michel Plaisance per aver accettato l'invito a raccogliere questi saggi in un Quaderno di "Voci di Repertorio".