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Un libro avvincente, che segna una svolta significativa nei misteri di un’opera e nella disputa, che dura da più di cinquant’anni, sulla sua attribuzione.
Con un’analisi stringente e colpi di scena degni di un thriller, l’autrice di La Religione della Mente rivela i misteri di un manoscritto inglese anonimo del diciassettesimo secolo, A Dialogue between a Tutor and his Pupil, attribuito forzatamente e deliberatamente al filosofo e lord inglese Edward Herbert di Cherbury.
Sullo sfondo di ancora oggi oscure dinamiche e lotte di potere, inerenti al tessuto sociale, religioso e politico-economico dell’Inghilterra post-herbertiana degli ultimi Stuart, l’autrice indaga tra deisti, libertini, rosacroce, massoni e druidi, ma in particolare tra veri e presunti alchimisti.
Introduzione
I. La religione di Herbert nella tradizione ermetico-alchemica
I. Herbert di Cherbury: un esoterismo non troppo esoterico
II. La religione di Herbert nell’età dei Rosacroce
III. Il ritorno della mente al divino come trasformazione interiore, l’illuminazione delle nozioni comuni e il carattere operativo alchemico della religione di Herbert
IV. Alchimia e botanica in Herbert
V. La blackness herbertiana tra alchimia e cabala (file PDF – 83 kB)
II. A Dialogue between a Tutor and his pupil: una forzata attribuzione
I. La forzata attribuzione del Dialogue
II. Il Dialogue aggiorna l’egizianismo di Herbert e le sue prospettive storiografiche e culturali. Il tutor si smaschera con l’errore sul Liber De aeternitate Mundi
III. Un dialogo tra due presunti alchimisti
I. Alchimia e anticabalismo nel Dialogue
II. Le due copie del catalogo della biblioteca di Herbert e il naturalismo panteistico del Dialogue
III. L’ermetismo secolarizzato del Dialogue. Lo sbaglio del tutor nella formulazione della teoria herbertiana della conoscenza e il riferimento del pupil all’occulta philosophia
IV. Il Dialogue: razionalismo anticattolicesimo esoterismo
I. La religione della ragione e della logica del Dialogue
II. Il Dialogue trasforma in senso anticattolico il culto eroico di Herbert. Il tutor si riferisce ad un misterioso sapere accademico, comune a tutti i filosofi, ma elimina il misticismo delle teologie solari
III. L’esoterismo e il millenarismo del Dialogue. Il culto degli attendenti del male ne nocerent
IV. I 666 sacrifici degli Egizi. Gli alchimisti del Dialogue e i panteisti di Toland
V. Ulteriori risvolti e misteri di un’opera apocrifa post-herbertiana
I. L’utilizzo del Dialogue in senso anticattolico in Religio Laici di Charles Blount (file PDF – 451 kB)
II. I frammenti del manoscritto W della Biblioteca Nazionale del Galles
III. La prefazione di sir Henry Herbert alle poesie del fratello, la prefazione del De Religione Gentilium e la periocha di quest’ultima opera
Appendice