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Quest’opera espone la concezione islamica del concetto di fato e di destino. Il martire Ayatollah Motahhari esamina in modo critico le dottrine storiche sulla predestinazione e il libero arbitrio prodotte da svariate scuole di pensiero dell’Islam, includendo la scuola mutazilita e quella asharita . Basandosi sui versetti del Corano e sugli insegnamenti di Ahlul Bayt, il martire Motahhari determina la vera ed esatta posizione del libero arbitrio e della predestinazione secondo il modo di vedere islamico.
Il martire Morteza Motahhari nacque a Fariman (Iran) nel febbraio del 1919. Suo padre, lo Skaikh Muhammad Husain era uno studioso di religione e una persona devota, e Motahhari ricevette da lui la sua istruzione religiosa. Scrisse una quantità di saggi contro gli effetti nefasti del comunismo, come pure opere di esegesi, filosofia, etica, sociologia, storia, e su molti altri argomenti, lasciando oltre venti libri che sono stati pubblicati in lingua persiana, araba, turca, urdu e inglese.
Nel 1955 cominciò a insegnare teologia presso l’Università di Teheran, a livello di dottorato, continuando fino al 1978. Nel 1963 venne arrestato insieme all’Imam Khomeini. Dopo il successo della Rivoluzione Islamica nell’Iran, venne nominato Presidente del Consiglio Costituzionale e assolse ai suoi doveri in maniera molto adeguata.
Le attività di questo studioso erano però intollerabili per i seguaci delle scuole atee, che decisero quindi di rimuoverlo dalla scena con metodi terroristici, finendo per assassinare questo eminente studioso il 1 maggio 1979.