Una incredibile "visita" negli inferi della cultura giapponese tra crudeltà e leggiadrie, permeata di quell'orrore glaciale che invade ogni racconto, un ritratto unico dell'anima giapponese. Saggi dello stile fantasmagorico di Hearn, i racconti di questo volume, dove l'indagine filologica si sposa con il mito e la leggenda e dove all'esigenza realisticamente descritta non di rado subentra una fuga nell'immaginario e nel surreale, confermano l'interesse profondo di questo scrittore per quanto è arcano, impenetrabile e "perturbante".
Nati dall'esperienza concreta di Hearn, che amò profondamente il Giappone, dove visse dai quarant'anni fino alla morte, questi racconti sono permeati dal desiderio di mediare per l'Occidente l'affascinante realtà "altra" del lontano arcipelago. Di questa realtà non trasmettono però tanto i dati concreti con minuziosa pedanteria documentaria, quanto invece una dimensione trasfigurata, che avidamente si nutre delle angosciose saghe e delle misteriose tradizioni della più antica anima nipponica.