- Prezzo scontato

Argomenti (categorie) ai quali appartiene questo titolo
Tags ai quali appartiene questo titolo
Argomenti (categorie) ai quali appartiene questo titolo
Tags ai quali appartiene questo titolo
Leggere è interpretare, in quanto dotate di senso, combinazioni e sequenze virtualmente infinite in un numero limitato di segni: parole, frasi, testi. Ma resta da chiedersi se si possano leggere i fenomeni e si possa sillabare la realtà quasi essa fosse esposta in un libro. Si tratta insomma di stabilire come formulare il concetto di «leggibilità del mondo». A questo Blumenberg risponde tracciando, dalla Bibbia al dopo-Freud, la storia speculativa di una famiglia di metafore connesse alla concezione del mondo come libro. Ma il fatto che i fenomeni risultino interpretabili non significa ancora che siano leggibili. L'autore non si pone il problema dell'ermeneutica in generale, ma quello specifico delle interpretazioni che passano attraverso la metafora del libro, come decifrazione di testi non sempre prodotti dall'uomo: dal «Libro della natura» steso da Dio al codice genetico emerso dal DNA, dai comportamenti di simulazione dei politici ai volti e alle mimiche della fisiognomica. La «leggibilità del mondo» implica il manifestarsi della realtà in modi intelleglbili al di là delle apparenze, ma al di qua di una spiegazione totale. Ne viene una rinuncia all'utopia del dominio globale della realtà e insieme una certa delusione. La conoscenza delle vicende interne della grande metafora della leggibilità del mondo, pensa Blumenberg, può aiutare a capire i motivi di questa delusione e ad immaginare un rapporto più amichevole o meno presuntuoso con la natura.