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Si narra che prodigi miracolosi - come quelli concessi dalla Madonna della Pietà a Giovan Francesco Paolo de Sangro - e portenti malefici - come il barbarico delitto che vide protagonisti il principe di Venosa don Carlo Gusualdo, sua moglie la principessa Maria d'Avalos e l'amante di costei, il duca Fabrizio Carafa d'Andria - siano alla base della costituzione della Cappella Sansevero (detta anche chiesa di Santa Maria della Pietà o Pietatella).
Mausoleo nobiliare concepito perché potesse ospitare non solo i tanti fedeli che vi si recavano, ma i sepolcri di alcuni esponenti del casato - al fine di assicurare loro il ricordo imperituro -, divenne tempio iniziatico in cui è mirabilmente infusa la genialità del suo ideatore: Raimondo de Sangro VII principe di Sansevero; straordinario cultore della ricerca scientifica e sostenitore di cultura e arte, annoverato tra i maggiori "geni" del Settecento napoletano ed europeo. Questo testo esplicita - attraverso un attento studio - la storia, le opere, gli artisti e le committenze di quello che è ritenuto dai napoletani (e non solo), un vero tesoro d'arte. Non vi è, infatti, visitatore che attraversi i "decumani" della città partenopea e non sia attratto dalla straordinaria bellezza di questa "chiesa-museo".