Nel presente libro tenterò di trattare della relazione dei sessi sotto una luce nuova e definitiva. Non cercherò di allineare in lunga fila il maggior numero possibile di singoli tratti dei caratteri, nè di accumulare i risultati delle misure e degli esperimenti fatti sin qui, ma sarà mio scopo ridurre tutti i contrapposti tra l'uomo e la donna a un unico principio; e in ciò sarà la differenza da tutti gli altri libri del genere. Non mi fermerò a questo o quell'idillio, ma procederò fino al fondo, non ammasserò osservazione su osservazione, ma erigerò un sistema sulle differenze psicologiche dei sessi; non mi rivolgerò alle donne, ma alla donna. Il punto di partenza sarà sempre un fatto che accade giornalmente, qualcosa di assolutamente superficiale, ma ciò servirà soltanto a dilucidare l'esperienza concreta. Qui non si farà della «metafisica induttiva» ma del progressivo approfondimento psicologico.

Le nostre ricerche non sono speciali, ma riguardano i principi; non isdegnano il laboratodo, per quanto i mezzi da esso offertici siano limitati di frente al problema ben più profondo dell'analisi di sè stessi. Anche l'artista che rappresenta un essere femminile può benissimo esprimerne delle qualità tipiche senz'essersi prima legittimato per mezzo di numeri e serie davanti a un consesso di giudici. L'artista rifugge le esperienze, al contrario crede suo dovere racquistarne, ma esse non sono per lui che il punto da cui dipartirsi per cercare un approfondimento in sè stessa, il che vale in arte quanto addentrarsi nel mondo.

La psicologia di cui ci serviamo nello studio presente è assolutamente filosofica, benchè il tema stesso la costringa a tenere un metodo che si diparte sempre dall'esperienza più banale. Il compito del filosofo si differenzia solo nella forma da quello dell'artista...