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Dalla presentazione di Enzo Bianchi:
"Le genti della Russia hanno portato un grande contributo all'incarnazione del cristianesimo, la spiritualità russa è oro e incenso, è pienezza di umanità cristianizzata, è canto della salvezza e profumo di misericordia per tutte le creature.
Il cristianesimo russo non è una ripetizione della sapienza dei grandi Padri greci ma è una fedeltà dinamica e creativa alla Chiesa indivisa del primo millennio: si è rinnovato e tramandato il deposito della fede in modo originale, si sono create nuove forme di santità, si è esplorato il profondo dell'uomo fino a cantarlo nelle sue cadute.
La presente opera è di grande importanza per il lettore italiano che può accedere, attraverso un'intelligente antologia, a molte forme della spiritualità russa che, non essendo mai state tradotte, resterebbero sconosciute. Essa completa bene la nostra collana che ha presentato biografie e opere da San Serafino di Sarov a Silvano del Monte Athos attraverso un panorama di figure e di testi che sovente sono anche vere « fonti ". Soprattutto è presentata qui la tradizione dello starcestvo, della paternità o direzione spirituale, colonna fondamentale della spiritualità russa.
Non possiamo non augurarci che quanti hanno frequentato le altre opere della collana trovino qui, come in luminoso coronamento, le fonti e la « praeparatio» a quella grande messe di santi, una messe che giunge quasi fino a noi e che è preludio di una vicina, grande e nuova fioritura di santità. Anche C. Cernienko, soviet supremo dell'URSS, davanti al comitato centrale del partito nel giugno dell'83 doveva riconoscere: «La religione mantiene ancora la sua influenza su un gruppo di individui - diciamolo francamente - non così piccolo come si dice e si pensa ... occorre dunque accordare più attenzione all'educazione atea». Ma è possibile reprimere l'irreprimibile sete di Dio?[…]"