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Nell'intraprendere la trattazione dell'affascinante argomento dei Tarocchi, non intendiamo assolutamente impegolarci nelle varie teorie della loro origine e del significato del loro nome. Molte cose si sono già dette e scritte su tali argomenti ed il sapere se tale giuoco sia stato introdotto in Italia nel 1370 o nel 1380, o che la sua origine sia egiziana, o araba, o cabalistica o addirittura cinese, poco importa ai fini che ci siamo proposti. A noi interessa il fatto che il Tarocco esiste e che forma un'opera, sotto molti aspetti, perfetta e capace di costituire una fonte inesauribile di verità avvolte sotto i veli di un simbolismo profondo e talmente antico da confondersi con l'origine stessa dell'Uomo.
Queste pagine, inoltre, sono più che altro dirette a coloro che hanno già affrontato i problemi connessi col simbolismo, con l'esoterismo e con l'iniziazione, per cui non ci preoccuperemo di soffermarci e di insistere su quei punti che riteniamo essere naturalmente conosciuti da tali studiosi.
Non mancheranno però, in tale opera, tutti quegli essenziali riferimenti necessari per uno studio approfondito dell'argomento e atti a costituire un punto di partenza per ampliare al massimo quelle cognizioni utili all'esatta interpretazione del Tarocco.
Quello che noi esamineremo è il così detto Tarocco di Marsiglia o Tarocco Piemontese. Tale giuoco è formato da 78 carte o lame, divise in due grandi e fondamentali gruppi: il primo costituito da 22 carte dette gli Arcani Maggiori ed il secondo formato dalle rimanenti 56 carte dette gli Arcani Minori divise a loro volta in quattro gruppi - Bastoni, Coppe, Spade, Denari - ciascuno di 14 carte. Gli Arcani Maggiori rappresentano il mondo della Cause, gli Arcani Minori quello degli Effetti.