- Prezzo scontato

Argomenti (categorie) ai quali appartiene questo titolo
Tags ai quali appartiene questo titolo
Argomenti (categorie) ai quali appartiene questo titolo
Tags ai quali appartiene questo titolo
Si narra che un tempo nell'antico Egitto operava un collegio sacerdotale i cui membri erano celebri per l'incomparabile saggezza. Il loro tempio sorgeva sulle sponde del grande fiume, era una severa costruzione in arenaria dalla forma squadrata, ingentilita solo da un piccolo colonnato. Lì, in segreti recessi, erano conservati testi preziosi, si trattava di papiri che trattavano le scienze più arcane. In virtù di siffatte dottrine essi sapevano interpretare la volontà degli dei e leggere il grande libro del destino, scritto nel cielo, forse dal Demiurgo stesso, mosso dall'immensa pietà divina.
Le umane vicende turbinavano attorno a loro, trascinate dal vento della storia, niente però li turbava giacché la luce della sapienza illuminava le loro menti e il fuoco della carità ardeva nei loro cuori. Un giorno tuttavia, quasi all'improvviso, la serenità sembrò abbandonarli. Avevano, infatti, colto nelle congiunzioni astrali un terribile presagio: entro pochi anni la loro millenaria civiltà sarebbe scomparsa per sempre. Torme d'armati avrebbero rotto i confini ad Est e ad Ovest, sarebbero seguiti sangue e battaglie, caos e distruzione, quindi le sabbie del silenzio avrebbero spento anche la memoria. Solo le rovine sarebbero rimaste a testimoniare il passato agli occhi increduli dei posteri. Umani eventi ... imperi e stati sorgono e spariscono, alla gloria di un momento seguono abbandono e dimenticanza, anche il mare, dopo la tempesta, è piatto e immobile come lo specchio delle vanità. Cosa sarebbe stato però del loro patrimonio di sapienza, come trasmettere alle generazioni future lo scrigno di conoscenza di cui erano depositari?
Da quel momento i sapienti, quando il sole sorgeva ad Oriente per dar principio al giorno, si riunivano nel cenacolo del tempio e vi rimanevano fino al calar delle tenebre, il loro unico scopo era ormai quello di trovare un modo, una via per salvare la tradizione, per trasmettere a chi ne fosse stato degno l'arcano segreto che la pietra carpì al cielo quando questi ruppe il silenzio e generò la parola.
Da prima i sacerdoti pensarono ad una casta d'illuminati guidati da un prescelto intelligente, onesto e di grande dirittura morale: egli sarebbe stato il conservatore della dottrina occulta che poi avrebbe trasmesso al migliore dei suoi seguaci. Qualcuno però ritenne tale strada incerta ed infida, giacché l'uomo è spesso piegato dal desiderio e dall'avidità, prima o poi le passioni sarebbero emerse e la catena spezzata.
Un altro ierofante propose, allora, di dipingere sui muri del tempio i libri sapienziali, norme, regole, vicende e formule sarebbero state tramandate usando i geroglifici più antichi, solo i sapienti sarebbero riusciti a comprenderli. I pigmenti avrebbero, però, resistito al tempo? E se, come alcuni indicarono, si fossero usate lamine di nobile metallo, di quell' oro che non conosce la corruzione, il fine preposto sarebbe stato conseguito?
Molti scossero malinconicamente la testa, a tutti è noto che la cupidigia è più devastante dello scorrere del tempo e dell'inesorabile offesa dovuta ai quattro elementi.
A quel punto un membro del consiglio, profondo conoscitore dell'animo umano, si alzò in piedi e disse: "Figure, solo figure potranno salvare la tradizione ancestrale. Fratelli, elaboriamo immagini complesse che rappresentino fragilità e speranza, fallimento e successo, dubbio e scelta. Istoriamole con segni, simboli che accennino, attraverso complesse allegorie, ai nostri saperi. Elaboriamo un grande arazzo capace di racchiudere ogni aspetto della dottrina antica, quindi dividiamolo in tante tessere, variopinte, curiose, bizzarre. Alcuni le considereranno carte da gioco, altri le reputeranno lame buone per leggere le sorti e pochi, solo pochi, ne comprenderanno il segreto".
Oltre il fiume e i monti ove le nuvole giocano coi sogni LUIGI PRUNETI
Le origini italiane del Ludus Triumphorum PAOLO ALDO ROSSI
L'origine medievale dei Tarocchi FERRUCCIO BERTINI
I Tarocchi: strumenti di gioco e strumenti divinatori fra "cultura di corte" e "cultura popolare" FRANCO CARDINI
La Papessa dei Tarocchi Visconti: storia di un'eresia al femminile IDA LI VIGNI
I Tarocchi: la tradizione morale PATRIZIA CASTELLI
Carte in Tavola. Carte, gioco, spazio della rappresentazione LAURO MAGNANI
Carmen: le Carte, il Fato, la "Realtà" STEFANO A.E. LEONI
Il gioco e la profezia MAURIZIO ELETTRICO
I Tarocchi, o lo specchio di una cultura nella Francia di Sette-Ottocento IDA MERELLO
Nota sugli archetipi MASSIMO ANGELINI
Oltre il giogo del tempo VALERIA MEAITINI
I tarocchi di Dummett CARLO PENCO
Etimologie di un termine sconosciuto PAOLO ALDO ROSSI
Metodi di lettura delle carte MARCO PEPÈ
I Tarocchi come iniziazione massonica RENATO ARIANO
Conclusioni LUIGI PRUNETI