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La superstizione di Gabriele d'Annunzio è ben nota. E così pure l'uso che fece di amuleti e talismani sin dagli anni giovanili, come ricordò negli scritti letterari, negli appunti e nell'epistolario infinito. Il saggio Gli amuleti di d'Annunzio esemplifica anche gli oggetti scaramantici che volle a protezione della propria casa di Gardone Riviera, la Prioria del Vittoriale degli Italiani. Il tema va ben oltre la curiosità e l'intrigo esoterico. Documenta, infatti, il singolare mondo del poeta da cui scaturì la sua vena lirica, la sua concezione metafisica, la sua tensione verso l'oltre, il desiderio di congiungere la terra al cielo, anche attraverso simboli, in un gioco di rimandi in cui l'anima possa trovare immagini adeguate per penetrare il mistero dell'Infinito in cui tutto è Uno. La prima sezione del libro Esoterismo dannunziano è di Attilio Mazza; la seconda, Oggetti scaramantici al Vittoriale, è frutto della ricerca di Antonio Bortolotti.
INDICE
Prefazione (Franco Di Tizio)
Premessa (Autori)
PARTE I - Esoterismo dannunziano (Attilio Mazza)
«Superstizione assidua»
Fatture battesimali
Iniziazione ai misteri
Astri protettori
Simboli e magia
Amuleti e talismani
Sacralità dei numeri
Un tema fortunato
Incanto dei colori
Guaritore mistico
Almanacchi e sibille
Sincretismo religioso
Prioria, reliquiario apotropaico
PARTE II - Oggetti scaramantici al Vittoriale (Antonio Bortolotti - Attilio Mazza)
Iettatura e malocchio
Pietre preziose e magiche
Proprietà dei metalli
Energie vegetali
Forze animali
Animali come simboli
Corpo umano
Dall'Egitto al Tibet
Oggetti simbolo
Religiosità popolare
Santi protettori
Scaccia demoni
«Inezie squisitissime»