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Medico, antropologo, professore universitario, membro del Parlamento, promotore della medicina sociale e del lavoro, scrittore e scienziato, Paolo Mantegazza è una delle figure più alte e rappresentative del Risorgimento e dell'Italia unita. Scrisse Fisiologia del piacere a ventitré anni, fra il 1852 e il 1854, ma il testo fu pubblicato solo nel 1880. Il libro, come tutti quelli che parlano di ciò che sappiamo, ottenne un immediato successo e numerose ristampe. Muovendo dai piaceri dei sensi Mantegazza passa al mondo dei sentimenti e infine alle gioie sottili dell'intelletto, seguendo un cammino all'insù, orientato in senso nitidamente morale. Fisiologia del piacere, come avverte lo stesso autore, è un libro sull'uomo "morale", che attraverso il "piacere" indaga sul cuore e sulle sue ragioni. Mantegazza sfiora il brivido e il pruriginoso, consacra il mistero, dà completezza al cuore e alla vita, spartisce il piacere fra chi ne ha e chi non ne ha, riuscendo sempre a mantenere un preciso senso della misura che lascia intravedere l'ombra della famiglia e della buona società a cui appartenne. Se talvolta la sua mania classificatoria e l'incasellamento dei piaceri dei sensi e dei sentimenti possono lasciare stupiti, ben più forte è il fascino di una narrazione viva, familiare, spesso acuta, animata qua e là da formule sorprendenti, massime e aforismi che rivelano un profondo conoscitore dell'arte della scrittura. È forse questo il segreto della fortuna di Fisiologia del piacere che fra gli ultimi decenni dell'Ottocento e i primi del Novecento è stato un livre de chevet di più di una generazione di scienziati, scrittori e, in generale, del pubblico colto.
Paolo Mantegazza (Monza 1831 - San Terenzo, La Spezia, 1910), medico, scienziato, scrittore, fu professore universitario di Patologia e Antropologia, deputato e senatore. Grandissimo successo ebbe Fisiologia del piacere (1880), ma a lui si debbono anche: Fisiologia dell'amore (1873), Fisiologia dell'odio (1889), Fisiologia della donna (1893). Tra le sue opere di narrativa, Un giorno a Madera (1867) e Testa (1876), polemica risposta a Cuore di Edmondo De Amicis.