Astrologia Magica

Dalla prefazione di Roberto Burò:
"In un 'epoca in cui le strutture del linguaggio vanno depauperandosi come mezzo privilegiato di comunicazione e la gente tende ad esprimersi sempre più per luoghi comuni e gergo televisivo, riemerge con veemenza dall'inconscio il mondo dei simboli, come esigenza di ricuperare certezze e libertà perdute.

Caratteristica di ogni linguaggio è di presupporre un metalinguaggio, quale spazio di coincidenza di miti e credenze comuni ad una stessa società in un tempo storico determinato.

Ogni metalinguaggio deve corrispondere a una visione del mondo abbastanza credibile da ingenerare la "securitas" necessaria alla vita consociata.

Principalmente la religione è stata per secoli produttrice di "securitas ", poi il dogma della scienza e le correnti di pensiero contrapposte conosciute come positivismo e idealismo, nonché quella filiazione spuria dell'idealismo tedesco che ha preso il nome di materialismo dialettico, hanno tranquillizzato per quasi un secolo il sentire collettivo. .

Lo sfacelo negli ultimi decenni di queste nuove tavole di valori, bruciate in apocalittici confronti sul piano del reale, ha creato invece, grazie anche ai grandi mezzi di comunicazione, l'"insecuritas" di massa. Alla normale insicurezza esistenziale connessa al rischio del vivere si è aggiunta un'endemica incertezza psicologica circa i significati della vita stessa.

Ognuno sente che il linguaggio è divenuto estremamente pragmatico e settoriale, inadeguato ad informare globalmente su una realtà sempre più complessa e minacciosa.

Si cerca allora un rapporto più interiore e diretto con il mondo, attraverso gli archetipi, che non essendo valori razionali, sono poco coinvolti nella crisi generale, o per meglio dire possono esserne toccati i predicati non la sostanza.

L'astrologia, antica depositaria di messaggi simbolici torna ad imporsi autorevolmente nella coscienza moderna. Parlando di un rapporto privilegiato tra l'uomo e il cosmo è essa la latrice potenziale di una nuova sicurezza che la scienza, la religione e i vari "ismi" non riescono più a dare.

La rivalutazione del simbolo non costituisce un ritorno a forme prelogiche del pensiero, ma bensì l'integrazione di una dimensione più profonda nel tessuto quotidiano."[…]