Dalla prefazione dell'autore:
"Questo libro è scritto per gli amici della pittura, per coloro che amano l'arte non per i miei colleghi pittori. I quali non solo sanno già altrettanto o anche meglio tutto quanto si legge nelle pagine che, seguono, ma certamente ciascuno di loro considera le cose qui esposte da un altro punto di vista e ne ha fatta tutt'altra esperienza. E anche il profano, che credesse di trovare qui dentro una specie di filosofia dell'arte, rimarrà deluso; verranno toccati qua e là i cosidetti problemi sommi, ma l'autore non si sente affatto in grado di dissertare intorno ai fondamenti dell' estetica e men che meno di legiferare in merito. Ragion per cui egli è cosciente che questo scritto manca di sistematicità e quindi incorre in un grave difetto: per una certa dimestichezza con la materia, in alcuni punti pecca per eccesso, in altri per deficienza. Si avrebbe potuto correggerlo procedendo con una costruzione metodica, ma non si può esigere questo da un autore estemporaneo che passa la giornata al cavalletto (il dipingere è per me assai più importante dello scrivere), e che stese ciò che gli veniva in mente, la sera, così alla meglio, man mano che i pensieri gli si affacciavano e gli sembrava fosse il caso di comunicarli.[…]"