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La cucina giapponese, con particolare riguardo alla tradizione culinaria kaiseki ryori di Kyoto, nel 2014 è stata dichiarata Patrimonio Immateriale dell’Umanita UNESCO.
Le motivazioni di questo riconoscimento d’importanza planetaria evidenziano innanzitutto che la cucina washoku è intimamente legata al rispetto della natura e, di conseguenza, anche all’uso sostenibile delle risorse alimentari e naturali.
Questo libro si propone d’esplorare i significati culturali e visivi del cibo in Giappone in epoca proto-moderna e moderna, cosi come sono rappresentati nelle opere d’arte e d’illustrazione, cioè nelle immagini che documentano i mestieri culinari e le produzioni alimentari, che raffigurano i frutti, gli ortaggi e i raccolti, oltre che nel vasellame artistico destinato a contenere, imbandire, offrire e servire i cibi e le bevande.
Poiché costituisce un irrinunciabile bisogno vitale, il cibo è per antonomasia 'oggetto del desiderio' - oggetto dei sensi, della fantasia, dell'immaginazione e della pre-gustazione. L'intrinseca desiderabilità, la capacità di attrazione e seduzione del cibo, oltre ad essere radicata nel suo immenso potere di garantire la crescita, conservare l'esistenza e mantenere la salute degli esseri viventi, è anche amplificata dalla sua trasformazione in immaginario alimentare; cioè in un oggetto puramente figurativo e mentale. Insomma, la bellezza, l'eleganza, la forma e le più varie modalità di rappresentazione visiva degli alimenti servono non solo ad accrescerne l'appetibilità, ma anche a formare ed esprimere quell'immenso patrimonio di valori aggiunti, materiali e immateriali, che caratterizzano il peculiare rapporto di una civiltà con i propri cibi.
Un tratto distintivo, spiccato e tipico della cultura giapponese è la ritualizzazione dei procedimenti culinari, la trasformazione in metodica artistica e procedura formale, disciplinata da regole precise, di azioni quali il taglio dei pesci e delle carni, l'apparecchiatura dei pasti in occasioni diverse e per commensali diversi, la preparazione e consumazione del tè in forma di cerimonia.