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Il presente volume raccoglie gli interventi svolti nell'ambito del convegno internazionale sul tema La «santa» affabulazione: i linguaggi della mistica in Oriente e in Occidente, tenutosi a Roma il 12 e 13 di maggio del 2011, nelle sedi della LUSPIO e dell'IsIAO, enti promotori dell'iniziativa.
Oggetto dell'incontro non era tanto la mistica come fenomeno storico-religioso definitosi a partire dall'epoca tardo-antica, quanto la disamina dei suoi meno scontati riflessi sulla letteratura, l'arte, la filosofia, la musica, ecc.
Grazie all'apporto originale di specialisti di varie discipline - a ciascuno dei quali va il nostro sentito e non formale ringraziamento - ci siamo concentrati sulle modalità espressive dell'esperienza mistica, nonché sul patrimonio di immagini e simboli che ne è scaturito; patrimonio che si è via via denudato di ogni riferimento confessionale, salvo risorgere, sotto mentite spoglie, nella cultura della modernità.
Muovendo dall'assunto, comune alla filosofia classica e al pensiero religioso, secondo il quale l'assoluto - proprio in quanto tale - è per definizione ineffabile e quindi non traducibile in termini dialettici; ci siamo chiesti, in primo luogo, che cosa abbia spinto i «mistici» e i loro epigoni moderni a ricercare paradossalmente nella parola (e nei suoi più diretti succedanei: il suono, il gesto, la rappresentazione, ecc.) lo strumento più adatto a descrivere la loro esperienza del divino.
Ci è sembrato opportuno, in secondo luogo, fissare alcune coordinate per meglio delineare il campo della nostra indagine. Abbiamo distinto tra «mistica» intesa come metodo o processo noetico, analogo a quello che si invera nell'atto di conoscenza del mondo fisicosensibile, benché il suo oggetto esuli dalla dimensione materiale, e la «mistica» vissuta come prassi esistenziale (ascetico-devozionale), che percorre, con alterni momenti di luce e di ombra, la storia evolutiva dell'umanità senza grandi distinzioni tra Occidente e Oriente.
Presentazione di Matilde de Pasquale e Angelo Iacovella
Introduzione ai lavori di Marino Freschi
Marco Albertazzi, La sottil parladura di Francesco da Barberino
Carlo Alberto Anzuini, Il simbolismo dei numeri e delle lettere nella mistica arabo-musulmana
Roberta Ascarelli, Una musa per frankisti. Thomas von Schonfeld traduce il Salmista
Simonetta Bartolini, Mistica sostantivo femminile. La mistica laica di Cristina Campo
Stefania Cerrito, Da Ovidio all'Ovide Inoralisé: la scellerata Mirra tra peccato e redenzione
Matteo de Chiara, Saint-Yves d'Alveydre e la lingua dell'Agarttha
Matilde de Pasquale, Mechthild von Magdeburg tra «parola rivelata» e «parola rivelante»
Hector Febles, Borges: l'originale è da un'altra parte
Harald P. Fuchs, Zur Sprache von facob Bohme
Antonio Gasbarrini, Spiritualismo, teosofia e relatività einsteiniana: l'astrazione estetica di Kandiski, Mondrian e Malevitch
Claudia Gasparini, La mistica della natura nella cultura degli Indiani d'America
Angelo Iacovella, Sul concetto di «locuzione teopatica» nel sufismo medievale
Luigi Maio, Affabulatio Diaboli Mistica rovescia tra pseudolinguismi e anti-linguaggi letterari e musicali
Beniamino Melasecchi, Zoroastro ritrovato: alcuni echi dell'Avesta nella cultura moderna
Novella Novelli, «Santa» affabulazione e società canadese-francese: La Terre di Ernest Choquette
Giuseppe Parlato, Le mistiche del fascismo
Luciano Pirrotta, Mistica e metafora nella tipologia labirintica
Raissa Raskina, Raccontare la conversione. Dostoevskij e i limiti del linguaggio
Jérôme Rousse-Lacordaire, «Une mesmes paroles a deux entendemens». Langue mystique et langue ésotérique dans le Mirouer de Marguerite Porete
Francesca Sbardella, Copie di corpi. Tecniche di movimento e di sentimento nella clausura carmelitana contemporanea
Marco Scollo, La Pasqua alchemica di Denis Zecaire
Marie-France Tristan, G.B. Marino et G. Du Bartas: deux «poètes de la création»
Alberto Ventura, Il sufismo e il linguaggio d'amore
Anita Weston, I Metamistici: la poesia metafisica inglese. Richard Crashaw e John Donne
Ulrike Zellmann, Theatrale Markierungen des Sakralen in niederländischen Jedermann-Spielen vor und nach 1500