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In questo volume, Kai T. Erickson sottopone a verifica alcune ipotesi fondamentali della sociologia di Emile Durkheim; in particolare, l'idea che la devianza costituisca un fatto sociale funzionale alla conservazione dell'ordine morale di una società, e quindi in certa misura "necessario". Erickson applica le sue analisi a un contesto del tutto particolare, quello della comunità puritana immigrata negli Stati Uniti intorno agli anni trenta del XVII secolo. Attraverso una coinvolgente narrazione che attinge alle biografie individuali come ai verbali della pubblica inquisizione, Erickson getta luce sulle dinamiche di "produzione della devianza". Dinamiche che conservano un'assoluta attualità nella società contemporanea.
Indice
Panico e stigma. Note sulla costruzione sociale della devianza di Alessandro De Giorgi
Rivoluzioni copernicane - Demoni popolari - Strutture della paura
Prefazione alla seconda edizione
Prefazione
1. Sulla sociologia della devianza
2. I puritani della Baia del Massachusetts
2.1. L'ethos puritano
2.2. Legge e autorità
3. Le forme del Demonio
3.1. La controversia antinomiana
3.2. L'invasione quacchera
3.3. Le streghe del villaggio di Salem
4. Stabilità e instabilità nei tassi di criminalità fra i puritani
5. Puritanesimo e devianza
Appendici
Postfazione alla seconda edizione
Sul conflitto e il consenso - Sul funzionalismo - Stabilità nei tassi di devianza - Confini morali e crisi dei confini - Botany Bay - Sul trattamento dei dati - Istituzionalizzazione